Luigi De Magistris adesso è un “sindaco sospeso”. Cosa ne pensano i cittadini?

Appena eletto, il sindaco di Napoli fu ospite di Optima Italia per raccontare la città che sognava. Tre anni dopo è stato sospeso per la condanna legata all’inchiesta Why not. E scattano i bilanci: quali i successi e gli errori di De Magistris da sindaco? E come giudicare il suo atteggiamento adesso?

De Magistris sindaco sospeso cosa pensano i cittadini

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Il presidente del Consiglio comunale di Napoli, Raimondo Pasquino, gli ha notificato l’atto, come da regolamento: adesso Luigi De Magistris è un sindaco sospeso. E l’ordinaria amministrazione passa nelle mani del suo vice, Tommaso Sodano.

Se formalmente la questione è chiara, nella sostanza è tutt’altro che risolta. Il sindaco è sospeso fino al primo giugno 2016, ma non ha alcuna intenzione di dimettersi e ha promesso di dare battaglia, certo della bontà della sua condotta in riferimento all’inchiesta “Why not”, per la quale è stato condannato per abuso d’ufficio. Una battaglia che parte dalla conferenza stampa rilasciata dopo la sospensione, nella quale De Magistris ha affermato che “l’Italia è una democrazia malata” e “bisogna evitare che diventi un regime”.

La mia memoria del sindaco va a un frangente di tutt’altro sapore, a quando quasi tre anni fa lo intervistai nella sede di Optima Italia. De Magistris era all’inizio dell’avventura da primo cittadino di Napoli: un momento di grandi speranze, un incontro disteso e ottimista in cui raccontò come era nato il progetto che lo aveva portato all’inattesa vittoria elettorale. Si parlò della sua idea di città, del bisogno di semplificazione della burocrazia, il disegno dei grandi eventi, la necessità di aprire un dialogo con l’impresa privata.

“Questa città ha grandi prospettive, vedo una Napoli protagonista nei prossimi anni a livello internazionale”, disse in quell’occasione De Magistris. Difficile non misurare la differenza tra le speranze di allora e la pesante atmosfera di adesso. Tre anni vissuti pericolosamente, alla guida di una città difficilissima da gestire e con un bilancio comunale esangue, che non ha consentito di fare tante cose. Tre anni di successi e insuccessi.

De Magistris è il sindaco che ha liberato le strade di Napoli dall’immondizia, e per chi ha vissuto la crisi dei rifiuti del 2008 questo è un risultato che non può essere dimenticato. Ma è anche il sindaco che ha cambiato molti, troppi assessori, creando continui squilibri nella compagine di governo della città. È il sindaco del lungomare liberato, straordinario veicolo d’immagine per una città che, dopo decenni, i turisti sono tornati a visitare. Ed è il sindaco del fallimento del Movimento arancione, con il misero 2 percento ottenuto da Rivoluzione civile alle elezioni politiche del 2013.

Si potrebbe continuare coi pro e contro: ma vorrei che lo facessero i cittadini. Vorrei che ci raccontassero come hanno vissuto la Napoli degli anni di De Magistris, che è anche la loro Napoli. Che dicessero cosa pensano della sua azione di politico e di amministratore. E se giudicano appropriato o meno l’atteggiamento che sta avendo adesso.

Giocoforza questo è diventato un momento di bilanci. Fare un bilancio può aiutare a immaginare il futuro della città e anche del suo “sindaco sospeso”. La parola, come sempre, va ai cittadini.