In attesa di lunedì sera, quando finalmente tornerà True Blood in Italia con il sesto appuntamento della settima stagione, abbiamo scovato delle interessanti dichiarazioni rilasciate dal suo produttore esecutivo.
In una recente intervista pubblicata da jewishjournal.com, Gregg Fienberg ha rivelato che come qualsiasi grande show anche True Blood comunica qualcosa di più profondo che si cela dietro a ciò che appare in tv.
Una delle premesse di True Blood è che i vampiri si sono rivelati da poco agli umani e quindi subiscono diversi pregiudizi dalle più disparate classi sociali. Secondo Fienberg grazie ai succhiasangue si parla quindi dei diritti delle minoranze, che siano gay, ebrei o afroamericani.
Nella scorsa stagione di True Blood, ad esempio, i vampiri erano rinchiusi in una sorta di campo di concentramento dove erano sottoposti a vari esperimenti. Il produttore ha dichiarato che non volevano riproporre l’Olocausto, ma in fondo, ha detto,questo non è il risultato estremo di come ci comportiamo con le persone che non riusciamo a capire?
Anche nel mostrare il sesso, True Blood è anticonvenzionale e non ha problemi a mostrare scene hot tra due uomini attraverso la tv via cavo. Ovviamente Fienberg riconosce che True Blood è una serie bollente, ma ha dichiarato che non c’è mai stata una scena di sesso fine a se stessa, non è pornografia, ogni volta che sono stati mostrati corpi nudi c’era un motivo che rappresentava la crescita dei personaggi.
L’appuntamento con True Blood 7×06 è lunedì sera, tornate a trovarci.