Optima Erasmus 2014 va in vacanza, il saluto di Iolanda Bronzoni

Studentessa Optima Erasmus a Lisbona


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Inizia l’ultima settimana di Optima Erasmus 2014 e Optimagazine saluta Iolanda Bronzoni, studentessa Optima Erasmus a Lisbona.

Hai detto più volte che l’Erasmus ti ha aiutato a crescere e a migliorarti. Riconosci un cambiamento in te stessa in questi mesi? e in che modo?

Ho imparato a prendermi il mio tempo, ho trovato il mio spazio e la mia indipendenza. Il senso di libertà in una città nuova, in un paese straniero in cui sei anonimo e hai la possibilità di crearti una nuova identità, reinventarti una nuova volta è una delle scoperte più affascinanti che ho fatto in questi mesi. Ho scoperto poi nuove culture, conosciuto molta musica nuova, mi sono confrontata con gente da tutto il mondo ed è inevitabile che questo percorso porti ad una crescita personale. E pensare che il giorno della partenza ero in lacrime e non volevo nemmeno salire sull’aereo!

A differenza degli altri Optima Erasmus students non hai viaggiato molto. Hai dato priorità ad altre cose?

Ho dato priorità a Lisbona, una città che non si conosce in sei mesi, con tanto ma tanto da offrire. Sono stata a Coimbra per la Queima das Fitas, una festività accademica tipica del Portogallo, e a Siviglia. Ma per il resto mi sono concentrata su Lisbona e un paio di cittadine qui vicino (Sintra, Cabo da Roca e le spiagge dell’oceano qui vicino). Lisbona è una città che mi ha dato molto e ho preferito immergermi nella sua storia, nelle mille cose che ha da offrire. Amo viaggiare e ho visto molte capitali europee, non sentivo questa necessità in questo periodo. Ammetto che ho preferito trascorrere molto più tempo con i miei coinquilini e i miei compagni di studio a Lisbona.

Hai instaurato un rapporto davvero idilliaco con i tuoi coinquilini mi sembra!

La mia casa è stata un punto focale di questo Erasmus. ci sono tutte le nazionalità: Portogallo, Brasile, Spagna, Grecia, Belgio, Vietnam, Galles, Italia, perfino un topolino a cui i miei coinquilini avevano dato anche un nome! In totale non eravamo mai meno di 12 o 13. Un paio Erasmus o Intercambio, tutti gli altri lavoratori. Si è creata una famiglia, un posto sicuro, un ambiente intimo e caldo. Ed è stato così per tutti gli altri ..lo ripetiamo in continuazione..questo Erasmus è stato anche questa casa!

Per il futuro so che hai deciso di fare l’ultimo anno di università a Lisbona. Come sei arrivata a questa decisione? Nel tuo futuro allora vedi Lisbona?

Mi mancano quattro esami e la tesi finale. Qui ho trovato uno stage molto interessante di tre mesi, che potrebbe dare molto al mio cv in termini di esperienza e crescita professionale. Credo sia arrivato il momento di spiegare le ali, il mondo è grande, il mondo non è il mio piccolo paese e non è nemmeno Bari o l’Italia. Nel mio futuro vedo tante esperienze, tanti nuovi posti da visitare e perchè no, vivere per qualche periodo. All’inizio ero terrorizzata, partire completamente sola per il Portogallo, senza sapere una parola di portoghese mi intimoriva. Ma questo timore è durato un giorno. E infatti sarò l’ultima tra gli Optima Erasmus a tornare in Italia. Giorno dopo giorno è andata crescendo la consapevolezza che uscire dalla propria zona di confort porta solo cose positive alla vita, certo non è facile ma la soddisfazione è tanta. L’essere umano è fatto per volare: è bello conoscere persone da tutto il mondo, è positivo avere conversazione interessanti, è molto stimolante lanciarsi in nuove avventure. E sono intenzionata a continuare su questa strada.