St.Vincent è una commedia che promette e mi entusiasma nella sua semplicità. A vedere le immagini che scorrono l’idea rende. Ben inteso, a rendere l’idea, più che altro, è un grande Bill Murray in ottima forma. Bill murray è un sano pazzo; tanto per ricordare di chi stiamo parlando, intendo a prescindere delle sue indiscusse qualità artistiche, ricordiamo che è un grande appassionato di photobombing (che, per quelli a cui il termine sembra nuovo, è l’antica arte di intrufolarsi più o meno inconsapevolmente nelle foto di ignari soggetti). Solo qualche settimana fa leggevo del suo ennesimo blitz in un matrimonio, con l’inevitabile ed ovvio esito finale di far felici e complici i sorpresi sposi.
La trama di questo film è piuttosto semplice ed elementare: Murray è Vincent, uomo dal carattere alquanto scontroso e refrattario a stringere forme di socializzazione, se non con bottiglia, scommesse e spogliarelliste. Si trova inaspettatamente a stringere un forte legame di amicizia e complicità con il figlio dodicenne della sua vicina di casa separata. Ciò che ne scaturirà, sarà una serie di episodi all’insegna dell’indottrinamento del piccolo, da parte di Vincent, nel pensiero adulto e nella vita reale.
Le immagini sono leggere: appassionano le corde emotive all’insegna dell’apparente delirio, e danno un’idea di illusoria nostalgia e amarezza nei confronti della vita da parte di Vincent Murray. In realtà, a ben scavare, si percepisce quella sana, robusta, indispensabile saggia dose di follia che chiunque, prima o poi, è chiamato a dispensare nella propria e altrui vita. Questa è una commedia indipendente, semplice ed efficace: è stata scritta e diretta da Theodore Melfi, un esordiente che si è fatto le ossa nel microcosmo del cortometraggio, e tutto ciò me la fa piacere ancora di più. St. Vincent esce il 24 ottobre negli Stati Uniti.
Bill Murray diverte perché sa divertirsi. Nella vita, prima che nella finzione. È uno di quegli attori che piace perché da la sensazione di essere realmente un po’ picchiatello. Questa è una commedia piacevole, dalla trama semplice che scorre senza intoppi; ma la differenza la fa sicuramente lui. È come se avesse impregnato del suo stile ogni sequenza. Ci ha messo il suo timbro, la sua firma. E lo ha fatto come sempre, alla stregua di un folle genio.
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