#Happy from Istanbul, tributo a Gezi Park

Palmiero Nocera, studente Optima Erasmus a Istanbul, esprime solidarietà ai manifestanti di piazza Taksim


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La musica come mezzo di resistenza pacifica alle ingiustizie e alle prevaricazioni. Un’idea in cui ha sempre creduto Palmiero Nocera, uno degli 8 partecipanti al progetto Optima Erasmus, tra i protagonisti del video #Happy Direniş (Gezi Anısına), dal primo giugno visibile su Izlesene, una piattaforma di video sharing molto diffusa in Turchia, specialmente da quando YouTube è stato bloccato nel paese.
Originario di Sarno, studente di architettura al secondo anno della Federico II di Napoli, musicista rap soul con già un album all’attivo, News Cool, a Istanbul per perfezionare i suoi studi con una borsa Optima Erasmus presso la Istanbul Teknik Universitesi (ITU), Palmiero ci ha raccontato come è nata l’idea del video:

Eravamo sui gradini di Findikli, uno degli angoli più suggestivi e colorati di Istanbul, per le riprese del video che accompagnerà l’uscita del primo singolo del mio nuovo album, quando io e i miei amici e collaboratori, Fabio Musta, Livio Dolgetta, Giovanni Rizzo, Andrea Riccio e Raffaele Losco, abbiamo notato un gruppo di ragazzi che aspettava pazientemente che finissimo le nostre riprese. Mi sono incuriosito e ho chiesto a uno di loro che cosa volessero fare. Quando ci hanno risposto che volevano girare un video sulle note di Happy e in difesa degli ideali alla base delle proteste di Gezi Park e di Piazza Taksim non ci abbiamo pensato due volte a unirci a loro. Potrà sembrare retorico, ma è stata davvero una dimostrazione di come la musica rappresenti un punto d’incontro e un mezzo di comunicazione universale. Proprio in quei giorni stavano riesplodendo le tensioni a Piazza Taksim e a Gezi Park, a un anno dalla rivolta contro il partito del premier Erdogan, che aveva provocato 9 morti e migliaia di feriti. A partire dal 2011, il partito di Erdogan ha iniziato a imporre restrizioni alle libertà di parola e di stampa e all’uso di internet, ha imposto il divieto di consumo di alcol e il divieto di aborto. È stato reintrodotto il reato di blasfemia e la possibilità per le donne di portare il velo nelle università e nei luoghi pubblici. In altre parole il governo è sempre più deciso a reintrodurre i valori islamici nella politica e nella società. La decisone del governo di demolire il parco Gezi per far costruire un centro commerciale ha provocato lo scorso anno una violentissima reazione delle forze dell’ordine, e quest’anno l’esercito e la polizia hanno stroncato sul nascere ogni tentativo di commemorazione, anche pacifica, per ordine di Erdogan. Alle cariche della polizia, agli idranti, ai fumogeni, agli spray al peperoncino, abbiamo deciso di rispondere, noi e questi ragazzi turchi, a suon di musica, e il nome del video, #Happy Direniş (Gezi Anısına), vuol dire proprio Resistenza felice, tributo a Gezi Park.

 

Come mai proprio Happy di Pharrell?

Non è la prima volta che il video virale di Pharrell è stato usato dai giovani per esprimere il disagio e la ribellione agli ideali repressivi e conservatori di alcuni paesi. In Iran e in Tunisia i protagonisti del video tributo sono stati addiritttura arrestati, e sono stati accusati di degrado morale e di costumi lascivi.
In Turchia non siamo ancora a questi livelli, ma, come già menzionato in precedenza, vi è una frattura sempre maggiore tra modernità e tradizionalismo, tra i giovani turchi urbanizzati di Istanbul che ho conosciuto, e che vivono e pensano all’occidentale, e le grandi masse rurali che aderiscono strettamente all’Islam e godono dell’appoggio del partito di Erdogan, che prende i voti quasi esclusivamente da questi gruppi tradizionalisti e si dichiara avverso a quelle che chiama “le elite urbane intellettuali e filo-occidentali”. Come avevo già accennato nel mio articolo di ieri, è un periodo molto duro per questo paese e viverlo mi ha cambiato tanto, ho capito che fuori dai nostri confini ci sono interi popoli che smuovono mari e monti per cercare di liberarsi da chi li opprime, usando qualsiasi strumento, musica compresa, per esprimere la loro voce di dissenso e il loro bisogno di democrazia. Inoltre, per quanto molti ritengano ormai ossessiva la diffusione del video Happy, tanto di cappello a Pharrell per aver generato una simile ondata di omaggi in tutto il mondo, già in passato avevo pensato di girare con i miei colleghi di Optima Erasmus un video #HappyErasmus.
Spero che ora che YouTube è stato sbloccato in Turchia il nostro video possa essere visibile anche lì, ma ho i miei dubbi, temo che anche solo una maglietta con la scritta Gezi Park, che indossa uno dei ragazzi del video, possa dare adito a sospetti…

Pharrell Williams – Happy Direniş (Gezi Anısına) | izlesene.com