Euroscettici, tutti a Bruxelles contro la Ue

La parola a Luca Ciciriello, studente Optima Erasmus a Olsztyn


INTERAZIONI: 7

Dal Front National francese alla Lega Nord, dall’UKIP di Farage agli austriaci del Fpo, passando per gli olandesi del Pvv e i belgi del Vlaams Belang. Tempo di strategie al Parlamento Europeo, dove i vari partiti euroscettici usciti vincitori alle urne stanno sondando il terreno per una grande alleanza, unica difesa, a detta di Matteo Salvini, esponente di punta dell’alleanza, contro coloro che vedono nella costruzione dell’Unione Europea un processo di non ritorno.
I punti in comune tra i vari partiti sono tanti: il nazionalismo, il diritto all’autodeterminazione dei popoli, l’abolizione dell’euro e del trattato di Schengen, la lotta all’immigrazione.
In prima linea, ovviamente, Matteo Salvini e Beppe Grillo, arrivati a Bruxelles sullo stesso aereo. Grillo è ripartito dopo poche ore, smentendo ogni accordo definitivo con Farage, anche se già il giorno prima Casaleggio aveva incontrato un emissario di Farage. Matteo Salvini è invece rimasto a Bruxelles, partecipando a un meeting nella sala stampa del Parlamento Europeo con Marine le Pen, Harald Vilimski del Fpo, Geert Wilders del Pvv e Gerolf Annemans del Vlaams Belang. Quattro alleati per ora, altri due ne mancano per poter raggiungere entro il 24 giugno il numero di 7 gruppi indispensabili per formare una coalizione in Parlamento, ma Marine Le Pen dice di avere già due nomi in mente, che potrebbero essere proprio UKIP e M5S. Un accordo in extremis per formare una “forza seria contro l’inciucione”, come lo definisce Salvini, tra popolari e socialisti europei e una prima, grande promessa: “Bloccheremo ogni tentativo di maggiore integrazione europea, ci opporremo a tutto ciò che è unico, dal mercato al cibo e alla moneta“, ha promesso Salvini.

Nigel Farage, Matteo Salvini e Marine Le Pen

Abbiamo chiesto le opinioni di Luca Ciciriello, studente Optima Erasmus a Olsztyn.

Pensi davvero che gli euroscettici riusciranno a formare un’alleanza? E se si, quale futuro attende l’Unione Europea?

Considerata l’attualità dell’argomento, in questi giorni ho avuto modo di informarmi a riguardo e di farmi un’idea su quanto sta accadendo in Europa. Storicamente l’Europa nasce con l’obiettivo di diventare una potenza economica promotrice del benessere e della pace tra gli Stati del vecchio continente. Nobili obiettivi se si pensa a quanto accaduto precedentemente con le guerre mondiali. Si sbaglia però se si pensa che debba essere una Confederazione di Stati sulla falsariga degli USA. Le origini degli Stati che la compongono sono troppo diverse per amalgamarsi tra loro. Ciò, chiaramente, non esclude il raggiungimento e la promozione degli obiettivi che ho appena citato. Sono distante, perciò, dalla posizione degli Euroscettici. Che senso ha ritornare indietro e dividersi nuovamente? E’ come se in Italia promuovessimo il ritorno agli stati feudali. Sono contrario, inoltre, ai metodi utilizzati da questi partiti. Credo che la Democrazia (a patto che oggi esista ancora) si faccia nelle piazze, esattamente come qualche millennio fa accadeva nell’agorà ateniese, tra la gente, e non in rete (che confronto volete ci sia dietro uno schermo di un pc, di un tablet o uno smartphone?). In ogni caso, dopo l’incontro tra Grillo e Farage da un lato e Le Pen e Salvini dall’altro, si potrà anche giungere ad un’alleanza tra questi movimenti euroscettici. Ma non sarà frutto del più superficiale populismo? Sempre attuale il motto latino “Vox populi, vox Dei”. Credo, invece, nelle scelte più razionali, meno d’istinto, di stomaco. Credo e vorrei per questa Europa scelte ragionate, studiate.

Chi dovrebbe effettuare queste scelte?

Credo che tutto debba partire da noi. Prima di attaccare e criticare i politici, organizziamoci, informiamoci. Abbiamo in mano uno strumento (quello del voto). Usiamolo quando ne abbiamo la possibilità. Ad esempio qualche giorno prima delle scorse votazioni ho chiesto a più d’una persona chi avrebbe votato; mi è stato risposto che si sarebbero informati (in due giorni?) e avrebbero di conseguenza scelto. Vivere l’attualità con raziocinio credo sia il modo migliore per uscire da questa crisi (economica e di valori). L’uomo moderno sceglie le strade più facili da percorrere. Andare controcorrente ragionando e confrontandosi civilmente, questa è la soluzione che offrirei se fossi ai vertici politici e che cerco di applicare alla mia vita quotidiana. Tutto questo non sta accadendo soltanto nei Paesi protagonisti della scena europea (mi riferisco a Italia, Germania, Francia e Inghilterra).

Anche in Polonia si è affermato un partito euroscettico? E potrebbe unirsi a questa nascente coalizione?

Anche in Polonia si sono verificati risultati poco confortanti, a mio avviso: crollo dei popolari di governo, con quasi un terzo dei voti in meno rispetto al 2009, boom degli euroscettici del Knp di Janusz Korwin-Mikke e forte ascesa dei conservatori del Pis col 32.3%. Ora, non escludo che anche questi partiti possano allearsi con i pentastellati italiani, l’FN di Le Pen e l’Ukip inglese (e non escluderei neanche alleanze con i più estremisti Alba Dorata e i Neonazisti, ahinoi pur di raggiungere i piani alti si metterebbero in secondo piano valori morali ed etici) ma questo risulterebbe maggiormente dannoso per la Polonia, la quale solo unita all’UE potrebbe combattere le spinte “espansionistiche” della vicina Russa. Si profilerebbe per loro un futuro economico e politico di precario equilibrio. Le mie parole non vogliono essere considerazioni sull’affermazione del leader politico di turno (ad oggi non mi sento rappresentato da nessuno di coloro che siedono al potere) ma un monito a noi cittadini ad un “vivere più consapevolmente” l’attualità.

Finora Grillo e Farage avrebbero rifiutato l’offerte non ufficiali di Le Pen. Il M5S infatti non è del tutto anti europeista, mentre all’UKIP sta maggiormente a cuore il principio dell’autonomia del Regno Unito. E proprio quest’ansia di trovare nuovi alleati potrebbe spingere Marine Le Pen a stringere amicizie poco raccomandabili con partiti estremisti, quali i neonazisti del Npd e i greci di Alba Dorata.
E se si riuscisse a trovare realmente un accordo in questo caso l’Unione Europea dovrebbe fare i conti con una nuova realtà difficile da gestire. “La Ue è avvisata, potremmo darle molto fastidio“, ha affermato Le Pen.