Piero Pelù orgoglioso giullare rock: “Ho provocato Renzi e lo rifarei”

Il rocker torna sulle polemiche seguite al concerto del 1° Maggio: in un'intervista a Repubblica Piero Pelù rivendica la sua libertà di artista

Piero Pelù sulle polemiche del concerto del 1° Maggio

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Piero Pelù torna a parlare del suo intervento al concerto del 1° Maggio che tante polemiche politiche ha scatenato in questi giorni: attaccato dai renziani doc del Pd, criticato da più parti per quell’attacco frontale al premier in Piazza San Giovanni, il rocker spiega le sue ragioni e rivendica quelle parole così aspramente contestate.

A sangue freddo, in un’intervista ad Ernesto Assante per Repubblica, il leader dei Litfiba definisce “discutibile il modo” con cui si è espresso sul palco del Concertone, ma rivendica la libertà di poter dire quello che pensa.

Piero Pelù si è già scusato via Facebook con coloro che si sono sentiti offesi dalla frase sulla cosiddetta “elemosina degli 80 euro“, spiegando di capire perfettamente che si tratta di una cifra che può incidere in positivo sui redditi bassi, ma invitando il pubblico ad una riflessione più ampia su provvedimenti da da una parte danno risorse e dall’altra le tolgono, magari attraverso altre tasse o tagli indiretti alla scuola.

Il coach di The Voice of Italy 2, che ha definito Matteo Renzi “il boyscout di Licio Gelli“, spiega a Repubblica il senso di quell’affermazione e mette in chiaro le sue idee, peraltro già esposte nel suo ultimo libro.

Io non ho parlato male di Renzi, io l’ho provocato, come il giullare di Dario Fo, uno dei miei maestri. Ho usato, forse abusato, di un linguaggio che anche Fo potrebbe utilizzare. Sono il giullare rock, quello che può dire tutto in faccia al padrone e al re, rendendolo nudo. Non si può tentare di mettere a tacere anche l’ironia: “boy scout di Licio Gelli” è un’iperbole, è ironia. Non ho detto mai che Renzi è un piduista iscritto alla loggia

Ma il senso generale della sua invettiva resta quello espresso sul palco del concerto del 1° Maggio 2014 a Roma: Piero Pelù lo rifarebbe, non torna indietro e chiede rispetto per il suo ruolo di artista controcorrente.

Il ruolo del rocker è anche quello di essere provocatorio, controcorrente. Ognuno deve fare il suo mestiere, chi è giornalista deve raccontare la realtà, chi è politico dovrebbe governare il paese cercando di far star bene un po’ tutti e il rockettaro deve rompere i coglioni. Del resto, quando parlavo di Berlusconi la stampa di destra mi attaccava, ora parlo di Renzi e mi attaccano tutti, destra e sinistra

E mentre prosegue la sua avventura a The Voice of Italy 2, tra una polemica e l’altra Piero Pelù  conquista anche un premio dal Dizionario del pop-rock 2014: nell’ambito del Salone del Libro di Torino ,il rocker riceverà li riconoscimento dalle mani degli autori dell’opera Enzo Gentile e Alberto Tonti, durante un incontro intitolato La via italiana al rock: Piero Pelù. Il frontman dei Litfiba è stato scelto per aver “ostinatamente promosso il suo credo artistico in tutta la sua carriera e realizzato pietre miliari della storia del rock italiano“.