Rocco Hunt dà voce alle classi sociali disagiate: “Renzi parta dai precari”


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Rocco Hunt - 'A Verità
Rocco Hunt – ‘A Verità

Rocco Hunt si conferma rapper attento alle problematiche sociali: non è un caso che abbia definito il suo stile “rap conscious”, perchè i testi delle sua canzoni affrontano sempre temi di grande attualità ed interesse sociale.
Presentando il suo primo concerto al Trianon di Napoli dopo la vittoria al Festival di Sanremo con Nu juorno buono, il rapper salernitano ha ribadito di essere vicino ai disoccupati e ai lavoratori che sofforno la precarietà, lanciando un appello affinchè il nuovo esecutivo a guida Renzi affronti la piaga del lavoro precario: “Il governo dovrebbe partire dai precari. Spero che questo nuovo corso dia più spazio ai giovani“.

Anche per questo ha lasciato spazio sul palco ai lavoratori dello storico teatro di Forcella, che non ricevono lo stipendio da due mesi e temono per la cassa integrazione. Una situazione che Rocco Hunt conosce molto bene perchè l’ha vissuta personalmente: “Anche mio padre lavora in una cooperativa del comune di Salerno. Quando in una intervista per un quotidiano nazionale ho detto che non lo pagavano da mesi, è stato subito chiamato. Non tutti pero’ hanno un Rocco Hunt in famiglia“.

In effetti la popolarità di Rocco Hunt è letteralmente esplosa nell’ultimo mese. Col suo nuovo album ‘A Verità, che contiene importanti collaborazioni con Eros Ramazzotti, Clementino, Enzo Avitabile, Tiromancino ed altri, ha subito scalato la vetta degli store digitali: nel giorno del rilascio, il 25 marzo, il disco ha subito conquistato il primo posto su iTunes alternandosi con il nuovo album L’amore comporta di Biagio Antonacci.

Per presentare ‘A Verità sta girando tra diverse città con i firmacopie, appuntamenti nei quali ha modo di conoscere da vicino il suo pubblico. E non nasconde di avvertire una certa responsabilità per il fatto di fare musica e dare voce a problemi spesso ignorati: “La sento. Quando in coda per farsi firmare il cd ci sono non solo i ragazzi ma anche i 60enni vuol dire che la gente ha bisogno di sentire la mia musica“. Ai giovani che lo ascoltano ricorda che nulla è impossibile, anche per chi non è nato in un ambiente privilegiato: il rapper di Pastena, quartiere popolare del salernitano, è l’esempio che “è possibile realizzare i propri sogni anche proveniendo da un ambiente umile. Ma un meridionale che ha successo vince due volte“.

Col suo “rap-melodico” spera di cambiare la società come ha fatto l’hip hop in America in tema di emancipazione razziale: “Qui in Italia possiamo dare visibilità a classe sociali meno fortunate” è la priorità sentita da Rocco Hunt. Un intento nobile, soprattutto considerata al giovanissima età, 19 anni appena, di questo ambizioso scugnizzo di quartiere.