Caduta di stile a Sanremo 2014: Noemi incita il pubblico (video)


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Noemi, Sanremo 2014
Noemi, Sanremo 2014

Noemi è stata la terza artista ad esibirsi nella seconda serata del Festival di Sanremo 2014, dopo Francesco Renga e Giuliano Palma. La cantante ha presentato i pezzi “Bagnati dal sole” e “Un uomo è un albero”, contenuti nel nuovo disco “Made in London” che uscirà il 20 febbraio.

Sul palco l’artista si è presentata con un look decisamente particolare: al vestito dalle forme geometriche ha abbinato una collana rigida di forma irregolare e per finire, un taglio rasato sui lati.


La prima esibizione sembra non essere partita nel migliore dei modi. Forse per problemi di audio o forse l’artista non era pronta all’attacco e aveva bisogno di qualche secondo in più prima di iniziare a cantare, ma – come vedrete dal video che segue – sembra aver lanciato uno sguardo di fuoco al diretto responsabile.

Poco male: la sua performance non ha risentito molto dell’errore iniziale e Noemi ha proseguito il suo mini live per poi accogliere Cristiana Collu, che ha annunciato il verdetto del televoto. La Collu è il direttore del Mart, il Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto, e dopo aver pronunciato il titolo della canzone che ha superato lo scoglio del televoto è stata oggetto di una riflessione di Fazio: come è possibile che molti musei in Italia stiano chiudendo nonostante il nostro Paese sia ricco d’arte?

La domanda segue il botta e risposta tra Fazio e la Littizzetto sulla bellezza, tema portante della 64esima edizione della kermesse.

A passare il turno e ad entrare ufficialmente in gara al Festival di Sanremo 2014 per Noemi è la canzone “Bagnati dal sole”, la seconda interpretata, nel corso della quale ha incitato il pubblico presente in teatro, come fosse un concerto in piazza.

Guarda il video di “Bagnati dal sole”

Guarda il video di “Un uomo è un albero”

Noemi si esibirà nuovamente domani sera, giovedì 20 febbraio 2014, prima della serata speciale del Club Sanremo che si terrà venerdì e che la vedrà impegnata in una re-interpretazione di “La costruzione di un amore” di Ivano Fossati.