Roar di Katy Perry inno dei Giochi Olimpici in Russia: le polemiche sull’omofobia travolgeranno la popstar?


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Katy Perry - Roar
Katy Perry – Roar

Oltre ad essere stato il miglior debutto del 2013 con ben 557.000 copie vendute in una settimana, Roar di Katy Perry si è guadagnata la presenza su un altro palcoscenico mondiale, ma stavolta non senza polemiche: il primo singolo estratto dall’album Prism è stato scelto come inno ufficiale dei XXII Giochi olimpici invernali che si terranno dal 7 al 22 febbraio 2014 a Sochi, una città della Russia meridionale. L’edizione della manifestazione sportiva, la seconda di tipo olimpico ospitata dalla Russia dopo i Giochi estivi del 1980 di Mosca, è già travolta dalle polemiche da mesi.

Polemiche che si preparano ad investire anche Katy Perry. Come molti lettori ricorderanno, lo scorso giugno la duma presieduta da Vladimir Putin ha approvato la cosiddetta legge contro la “propaganda omosessuale”, che prevede multe ed anche il carcere per chi ne risulti “colpevole dinanzi ai minori”, provocando lo sdegno internazionale e fortissime polemiche anche in rete. La legge omofoba di Putin ha generato reazioni che hanno investito anche i XXII Giochi olimpici invernali, con proteste della comunità LGBT, tentativi di boicottaggio della manifestazione e petizioni per spostarla in un paese che non abbia leggi discriminanti contro l’omosessualità. Come la campagna del movimento All Out, “L’amore vince su tutto”, che ha formalmente invitato il Comitato internazionale olimpico ad esprimere una ferma condanna di ogni discriminazione basata sull’orientamento sessuale delle persone.

In polemica con le leggi omofobe di Putin si era espressa anche Lady Gaga: la popstar da sempre attivista per i diritti civili, si era vista minacciare di sanzioni dell’establishment russo per essersi recate nel Paese, lo scorso anno, priva dei documenti d’ingresso necessari. In realtà, secondo la popstar, a scatenare le ire del governo russo erano state le dichiarazioni in difesa dei diritti degli omosessuali lanciate dal palco dei suoi concerti. Adesso già in rete ci si comincia a chiedere come mai Katy Perry abbia accettato di prestare la sua hit mondiale per sponsorizzare una manifestazione già investita da mille polemiche per le leggi discriminatorie russe.

Per il momento Roar di Katy Perry compare solo nello spot che annuncia la nuova edizione dei Giochi Olimpici Invernali lanchiando il countdown verso Sochi 2014, ma l’idea che Katy Perry abbia concesso l’utilizzo di uno dei suoi brani più famosi per una manifestazione sportiva in un paese che viola i diritti umani non potrà che sollevare ulteriori polemiche. D’altronde anche solo per essersi travestita da geisha alla cerimonia di premiazione degli American Music Awards 2013 Katy Perry si era attirata accuse di razzismo da parte dei media: inevitabile che adesso la popstar sia costretta ad esprimersi prendendo una posizione.