Alessandra Amoroso è un’urlatrice piagnucolona? “Sì, sono anche quello”


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Alessandra-Amoroso - Amore Puro
Alessandra-Amoroso – Amore Puro

Se c’è una persona che i suoi difetti li riconosce e li ammette questa è Alessandra Amoroso. La ventisettenne salentina, prima in classifica col suo ultimo album Amore Puro, non si scompone di fronte alle critiche di chi la considera le sue canzoni un concentrato di urla e lacrime, come ha dimostrato durante un’intervista al giornaledipuglia.com: alla domanda del giornalista “Cosa rispondi a chi ti considera un”urlatrice piagnucolona’?” la Amoroso ha tranquillamente ammesso di esserlo. “Beh, sono anche quella. Piango perchè mi emoziono, grido perchè è uno sfogo. Sandrina è anche questo” ha risposto la cantante.

In effetti alzi la mano chi ha assistito ad un’esibizione di Alessandra Amoroso che non sia finita col solito pianto (liberatorio o meno che sia) a segnare le note altissime che riesce a raggiungere con la sua indubbia estensione vocale. Difficile trovare una performance in cui il sorriso prevalga su quell’atmosfera strappalacrime evocata da quasi tutte le sue canzoni. Eppure, che le diano della frignona o considerino troppo lamentose le sue performance, alla Amoroso non sembra poi importare più di tanto.

Forse un passo in avanti su questo fronte è stato fatto col nuovo album, nato dalla collaborazione con Tiziano Ferro, autore di otto delle undici canzoni di Amore Puro. Nel nuovo lavoro, ha spiegato “Sandrina”, ha approcciato le canzoni con un tono di voce diverso rispetto al passato, scoprendo che “a delle tonalità più naturali è forse più facile dosare e usare al meglio la voce rispetto a tonalità elevate“. Finalmente, è il caso di dirlo.

Registrato quasi interamente a Los Angeles, Amore puro contiene anche un brano scritto da Biagio Antonacci (Non devi perdermi) e una canzone di cui è autrice la stessa Alessandra, dal titolo Da casa mia, dedicata al suo Salento: “Los Angeles è una città fantastica e ogni posto è una scoperta – ha dichiatato nell’intervista – Non penso però che potrei vivere lì; io posti migliori di Lecce non ne conosco“. Nel disco è presente anche la canzone Hell or High Water, impreziosita da un coro gospel: il tipo di brano perfetto per una voce nera come la sua, troppo spesso relgata a pezzi melodici che ne fanno quella “urlatrice piagnucolosa” che lei stessa ammette di essere.