Madonna shock: “Sono stata violentata a New York”. Tragica confessione per la popstar


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Madonna su Harper's Bazaar
Madonna su Harper’s Bazaar

Prima di diventare la regina del pop, la “material girl” che ha spopolato in tutto il mondo, prima che il suo nome fosse un vero e proprio fenomeno di costume per la musica, Madonna ha subito una violenza sessuale a New York. E’ una confessione shock quella che l’artista 55enne ha affidato ad un articolo-confessione scritto per il numero di novembre della rivista statunitense Harper’s Bazaar, che le dedica la copertina.

La sua storia, prima che arrivasse il successo come popstar, è quella di una ragazza di provincia che arriva nella Grande Mela degli anni ’70, città simbolo del progresso e delle opportunità alla portata di tutti, ma anche attraversata da fenomeni di violenza crescenti. Madonna racconta che i primi anni di vita a New York non sono stati facili, per usare un eufemismo. Perchè la città che per lei rappresentava un sogno non le ha certo riservato quello che si aspettava: “New York non era proprio quello che speravo fosse, non mi accolse esattamente a braccia aperte. Il primo anno mi hanno puntato una pistola in faccia. Poi mi hanno violentata sul tetto di un palazzo, mi avevano portato su con un coltello alla schiena“.

Nell’articolo-intervista pubblicato da Harper’s Bazaar per la sezione Daring Issue (temi audaci), Madonna ha ripercorso i difficili anni trascorsi a New York prima che iniziasse il suo percorso nel mondo della musica: le minacce, la violenza sessuale e non solo. “Mi hanno svaligiato l’appartamento tre volte. Non capisco perché: non avevo niente di valore, dopo che la prima volta mi avevano portato via la radio” ha aggiunto l’artista.

Eppure nulla l’ha spaventata a tal punto da andare via, da tornare in quel paesino del Michigan, la piccola cittadina di Rochester, da cui era partita alla ricerca del suo posto al sole. “Ero determinata a farcela – ha aggiunto Madonna – Ma fu dura e io mi sentivo sola“. Oggi New York è la sua città e certamente è molto diversa da quella di fine anni ’70, ma quel primo periodo nella Grande mela, dove nel 1977 si era trasferita per studiare danza con il celebre coreografo Alvin Ailey e si manteneva lavorando come modella, sono un ricordo difficile da cancellare.