La storia segreta di Lady D. poteva anche restare tale almeno dal mio punto di vista. Diana, il film diretto da Oliver Hirschbiegel, lo stesso che ci aveva toccato con il suo Hitler nel racconto dei suoi ultimi giorni, nonostante faccia un’operazione simile non colpisce infatti allo stesso modo.
Così come a suo tempo Bruno Ganz nel ruolo del dittatore, anche Naomi Watts contribuisce ad aumentare lo spessore della pellicola che però questa volte parte troppo sottile a causa di una sceneggiatura poco brillante. Non era certo facile portare sullo schermo questo personaggio così controverso ma la scelta che è stata fatta, seppure coraggiosa (ma c’è anche chi non la ritiene così), appare riduttiva e semplicistica.
Diana – La storia segreta di Lady D. si concentra sugli due anni di vita della principessa mostrando da un lato la sua turbolenta storia d’amore con il cardiochirurgo Hasnat Khan (tra l’altro screditata per come posta dal diretto interessato) e dall’altro la fragilità di una donna che trovava forza nel suo coraggio e nel suo amore per il prossimo. Si passa così, con toni quasi da soap opera, da introspezione a beatificazione, facendo emergere una figura che in fondo potrebbe anche rispecchiare la realtà, ma che sicuramente non viene raccontata nel modo giusto. E il compito di un film è proprio quello, altrimenti come accade qui si rischia di sfociare in altri generi.
Diana – La storia segreta di Lady D. arriva nelle nostre sale oggi 3 ottobre.
Il trailer lo trovate qui.