Mafia, arrestata a Milano la figlia di Mangano, lo stalliere di Arcore


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Lo stalliere mafioso di Arcore, Mangano

Il padre è stato per anni uomo di fiducia della mafia. Una sorta di assicurazione sulla vita per Silvio Berlusconi e i suoi parenti durante gli anni settanta e ottanta. Era il periodo in cui gli imprenditori importanti venivano presi di mira da sequestratori che rapivano loro familiari per poi chiedere copiosi riscatti. Così venne deciso di farlo trasferire direttamente nella villa di Arcore dell’imprenditore brianzolo come garanzia di protezione della mafia. Si trattava di Vittorio Mangano, uno dei vertici del mandamento di Porta Nuova che venne “assunto” da Berlusconi come stalliere nella sua villa.

A tredici anni dalla sua morte finiscono nei guai anche la figlia e il genero del mafioso. L’accusa è sempre la stessa: associazione a delinquere di stampo mafioso. La figlia del mafioso è stata arrestata questa mattina nel corso dell’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ed eseguita dagli uomini della Squadra Mobile. In manette sono finite otto persone tra cui anche la figlia dello stalliere di Berlusconi. Con lei è finita in manette anche il marito oltre ad un altro uomo ritenuto all’epoca persona di fiducia di Mangano.

L’indagine dell’Antimafia milanese riguardava una serie di affari di Cosa Nostra in tutta la Lombardia sfruttando proprio contatti siciliani presenti sul posto. Secondo l’Antimafia, la Lombardia era destinataria di un cospicuo flusso di denaro che serviva, oltre al mantenimento di diversi latitanti, anche ad attività imprenditoriali al nord. Proprio in quest’ambito si colloca anche il maxi sequestro di 700 milioni disposto ai danni di Giuseppe Grigoli, 64enne imprenditore di Castelvetrano, ritenuto un prestanome dell’attuale numero uno di Cosa Nostra e latitante, Matteo Messina Denaro.