Siria, Assad aderisce alla convenzione internazionale sulle armi chimiche


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Il presidente siriano Bashar al Assad

Arrivano segnali positivi dal governo di Damasco per la soluzione della crisi siriana. L’utilizzo delle armi chimiche da parte delle forze governative, al centro della volontà degli Stati Uniti di intervenire militarmente in Siria, potrebbe trovare una prima soluzione. Il presidente siriano Bashar al Assad ha annunciato che il governo di Damasco aderirà alla convenzione sulle armi chimiche. Finora la Siria era una delle poche nazioni che non avevano ancora aderito all’accordo internazionale che ne vieta l’utilizzo e la scelta di aderire all’accordo viene visto dalla comunità internazionale come un deciso passo avanti.

Un chiaro segnale di distensione e delle intenzioni pure del governo di Damasco secondo la Russia che, da principale alleato di Assad, plaude alla decisione e la riconosce com un passo avanti fondamentale proprio per la soluzione dell’intera crisi siriana. Per Assad rappresenta anche la volontà di far capire che le forze governative non sono mai ricorse alle armi chimiche nel corso della guerra con l’esercito ribelle o almeno è la speranza che a questo creda la comunità internazionale. Di fatto a livello di diplomazia internazionale per adesso prende credito la strada segnata dalla Russia.

Una strada che ha aperto una trattativa anche con gli Stati Uniti per evitare l’attacco americano e a cui stanno lavorando il segretario di Stato americano, John Kerry e il ministro per gli Affari Esteri russo, Sergej Lavrov. La proposta di far aderire la Siria alla convenzione internazionale che vieta l’utilizzo di armi chimiche venne avanzata in un primo momento anche dal ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino proprio come segnale distensivo per la soluzione della crisi.