‘Ndrangheta, maxisequestro in Toscana. In manette cinque persone


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Un’auto della Guardia di Finanza

Quarantaquattro milioni di euro in beni mobili ed immobili, quote societarie e conti correnti. E’ questo il giro d’affari di alcune famiglie della ‘ndrangheta in Toscana sgominato dalla Guardia di Finanza che questa mattina ha effettuato un maxisequestro e stretto le manette ai polsi a cinque persone. Il Nucleo di Polizia tributaria di Pistoia e del Gico del Nucleo di Polizia tributaria di Firenze hanno effettuato sequestri in diverse zone dell’Italia oltre ad arrestare le cinque persone che tenevano le fila di un business immobiliare proprio tra la Toscana e la Calabria.

I sequestri sono stati effettuati a Montecatini Terme, Gioia Tauro e Lamezia Terme. Il business messo su dalle cosche calabresi stavolta riguardava le case di cura di proprietà della ‘ndrangheta sia in Toscana che in Calabria. Inoltre le cosche calabresi risultavano intestatarie di diversi titoli di società immobiliari che gestivano il patrimonio criminale in diverse regioni d’Italia. In particolare, secondo gli inquirenti, l’epicentro del business era Gioia Tauro e tutto era riconducibile a personaggi già condannati per associazione mafiosa e ritenuti appartenenti alla ‘ndrina dei Mole.

In un primo momento la cosca aveva provato ad acquisire una casa di cura per disabili a Gizzeria Lido, in provincia di Catanzaro, e dopo esserci riusciti si è spostata in Toscana. Lì hanno subito trovato terreno fertile tanto da impiantare una holding di controllo di cinque società, tra cui due immobiliari con sede a Montecatini Terme, con cui sono state realizzate villette a schiera ed appartamenti a Buggiano e Cerreto Guidi. Il sequestro ha riguardato sia la casa di cura calabrese che dodici appartamenti appartenenti proprio alla holdingo immobiliare sotto la lente d’ingrandimento dell’Antimafia.