Riina confessa ad una guardia: «Io sempre stato andreottiano»


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Totò Riina

Entrano nel processo sulla trattativa Stato – Mafia alcune dichiarazioni di Totò Riina su Giulio Andreotti e la Democrazia Cristiana. Il boss di Cosa Nostra, nel corso della sua detenzione, si è lasciato scappare alcune frasi sull’ex presidente del Consiglio e sul famoso bacio. Confidenze fatte ad una guardia carceraria che ha sempre fatto rapporto ed ha consegnato tutto i verbali alla procura di Palermo che li ha inseriti nel processo sulla trattativa. Le rivelazioni sono state raccolte dagli agenti della polizia penitenziaria durante gli spostamenti dalle celle di massima sicurezza, dove è recluso Riina, alle salette adibite alle videoconferenze da dove il boss partecipa alle udienze.

La prima “rivelazione” concessa da Riina all’agente della penitenziaria riguarda il famoso bacio ad Andreotti. Fu il poliziotto a stuzzicarlo chiedendogli se avesse mai baciato l’ex presidente del Consiglio e la risposta del boss fu: «Appuntato, lei mi vede che possa baciare Andreotti? Le posso dire che era un galantuomo e che io sono stato dell’area andreottiana da sempre». La dichiarazione di Riina è stata raccolta dal poliziotto lo scorso 31 maggio in una pausa di un’udienza a cui Riina partecipava in videoconferenza. Riina disse all’agente anche di essere «ancora un orologio svizzero nonostante mi sono fatto vecchio».

Tutto scritto nero su bianco dall’agente che ha poi fornito altri dettagli sempre utili per il processo sulla presunta trattativa. Proprio prima di entrare nella saletta per assistere all’udienza per il processo sulla trattativa in corso a Palermo, Riina pronunciò un’altra frase su cui i testimoni non hanno dubbi. «Io non ho cercato nessuno, erano loro che cercavano me», questo quello che il boss disse prima di entrare nella saletta e confermato da entrambi gli agenti della penitenziaria che lo accompagnavano. Durante quell’udienza per il processo per la trattativa Riina si sentì anche male e vomitò.