La casta degli euroburocrati, le norme astruse, la centralità della finanza rispetto all’economia reale, l’incapacità di aver un ruolo da protagonista nella geopolitica globale e di fronteggiare la crisi in modo adeguato. Sono tante le critiche e le obiezioni che ricadono quotidianamente sull’Unione europea. In questo euroscetticismo si mescolano pregiudizi ma anche valutazioni di merito.
E’ importante però, per giudicare, esser informati in modo adeguato. Sono stato di recente impegnato in un viaggio di lavoro a Bruxelles ed ho colto l’occasione per andare a visitare il Parlamentarium il nuovo museo multimediale dedicato all’Unione europea. La sua collocazione è quanto mai evocativa: di fronte al Parlamento e poco distante dal Consiglio europeo, dalla Commissione e dai Comitati economico- sociale e delle regioni.
Insomma il Parlamentarium sorge nel cuore pulsante dell’Unione europea che permette di conoscer ancora meglio dopo una visita che si sviluppa tra documenti d’epoca, filmati storici, pannelli multimediali, giochi di conoscenza. Il visitatore è immerso fin dai primi passi nella grande avventura dell’Unione europea dalla sua origine fino al prossimo futuro certamente incerto ma altrettanto importante da scrivere.
La galleria dei suoni e delle immagini è il fulcro principale del percorso narrativo. Si attraversa la storia di un continente devastato dalle due guerre mondiali i cui leader trovano il coraggio di metter da parte le discordie nazionale per condividere la pace, la lotta alla fame, la gestione delle risorse energetiche. La storica firma dei Patti di Roma, i primi allargamenti, la crisi della sedia vuota, l’Euro, l’allargamento ad Est dopo la fine della guerra fredda.
Spettacolare la mappa interattiva grande come due campi di basket che permette di visitare le grandi città dell’Europa e molto rilassante anche la serie dei salotti che dell’Europa permettono di apprezzare le bellezze naturali, storiche ed artistiche. Quello dell’Unione europea, è la sensazione che ci prende al termine della visita, è un cammino esaltante ma non privo di ombre, errori, difficoltà la più grande delle quali è il deficit democratico al cospetto dell’integrazione economica e della moneta unica.
La crisi sociale ed economica acuisce ulteriormente l’euroscetticismo ma bisogna aver la consapevolezza che avere più Europa, realmente democratica e non soltanto finanziaria, potrà migliorare la vita di tutti ed aiutare l’uscita dalla crisi.