Caos Brasile, un morto, paura attentati e Confederations Cup a rischio


INTERAZIONI: 7
manifestazioni
Manifestazioni in Brasile

A pochi giorni dalle prime manifestazioni di protesta il Brasile è letteralmente piombato nel caos. Le ultime ore in tutto il paese sono state critiche e le proteste e i disordini hanno fatto registrare anche la prima vittima. Si tratta di un giovane di diciotto anni che ha perso la vita investito da un veicolo che era rimasto intrappolato tra i manifestanti. Un gruppo di giovani infatti aveva bloccato la vettura intimandole di fermarsi ma il conducente, andato in panico, ha forzato il blocco investendo il giovane. Il 18enne è morto sul colpo mentre altri tre ragazzi sono rimasti feriti e tra questi uno versa in condizioni critiche.

Il decesso è avvenuto nella cittadina di Ribeirao Preto a 313 chilometri da San Paolo. Proprio San Paolo era stata l’epicentro delle proteste che ormai però si sono espanse in tutto il paese. Nel corso delle ore successive alla morte del giovane, infatti, la situazione non è migliorata, anzi. Un allarme attentato ha scosso la capitale Brasilia. La polizia ha evacuato l’edificio che ospita i ministeri dell’Ambiente e della Cultura mandando nel panico l’intero centro della capitale. Sul posto sono intervenuti gli artificieri che hanno potuto constatare che fortunatamente si trattava solo di un falso allarme. In un primo momento addirittura si era parlato della presenza di due ordigni all’interno dell’edificio.

Un’escalation che il governo brasiliano sta provando ad arginare dopo aver minimizzato all’inizio delle proteste. Il presidente, Dilma Rousseff, ha anche convocato un’unità di crisi con i ministri coinvolti nella gestione dell’ordine pubblico. C’è infatti apprensione per la visita del Papa durante la giornata mondiale della gioventù prevista dal 23 al 29 luglio prossimi. Inoltre le autorità si stanno attivando per garantire la sicurezza delle squadre di calcio impegnate nell’altra grande manifestazione sportiva in corso, la Confederations Cup. La Fifa al momento ha smentito qualsiasi tipo di voce che parlava di blocco della competizione.