Ancora parole incoraggianti da parte dell’Amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, che è intervenuto all’assemblea di Confindustria a Firenze. Il numero uno del lingotto ha parlato ancora una volta della situazione attuale della Fiat facendo delle previsioni riguardo l’effettiva occupazione di tutti gli operai attualmente fuori dal ciclo produttivo aziendale. Secondo l’ad italo-canadese in tre – quattro anni tutti gli operai attualmente in cassa integrazione potranno tornare a lavorare a pieno regime. Sono diversi i motivi: per prima cosa l’attuale crisi in cui versa il mercato europeo dell’automobile. Condizioni recessive in cui l’Italia versa in maniera ancora più profonda.
Secondo Marchionne, come già aveva detto nei giorni passati, il mercato italiano è in una situazione disastrosa. Questo ha provocato una produzione di automobili eccessiva per la richiesta. A parere dell’Ad, la cosa più razionale da fare vista la mancanza di domanda, sarebbe di chiudere uno o addirittura due stabilimenti. Una scelta che però Marchionne ha ancora una volta scongiurato confermando di non essere un’opzione che Fiat vuole valutare. «Abbiamo sempre gestito la nostra libertà con coscienza» ha detto l’ad che ha poi esortato tutto il sistema economico italiano a fare un passo in avanti.
Per farlo, secondo Marchionne, c’è bisogno di uno sforzo collettivo coordinato a cominciare dal governo. Lo ha definito «una sorta di Piano Marshall per l’Italia» in cui tutte le forze economiche scendano in campo per far rialzare la testa al paese facendo anche leva sull’orgoglio e la qualità dei nostri prodotti. «Dobbiamo scommettere sul futuro dell’Italia» ha ripetuto Marchionne chiedendo un vero e proprio patto sociale per lo sviluppo.