E’ Guglielmo Epifani il nuovo segretario del Partito Democratico. Lo ha deciso ieri sera, dopo una lunga giornata di interventi, l’assemblea del Pd. Su 593 votanti, 534 sono stati i vuoti buoni e cinquantanove le schede nulle. In 458 hanno scelto Epifani mentre settantasei sono state le schede bianche. Una percentuale altissima quindi, l’85,8%, ha deciso di affidare la guida del partito ad Epifani ma comunque resta un quindici per cento che non si è espresso. In pratica anche in questa occasione il Partito Democratico ha registrato delle spaccature al suo interno, manifestate peraltro anche durante la discussione di ieri.
Una discussione cominciata sin dal mattino e che ha visto come protagonisti tutte le anime del Pd. A cominciare dal segretario uscente e dimissionario, Pierluigi Bersani che non ha mancato di far notare quanto sia stato utilizzato in qualche occasione come capro espiatorio per i problemi di unità del partito. Anche Matteo Renzi ha dato la sua disponibilità a fare un lavoro da militante ed appoggiare le politiche del partito senza incarichi particolari. A chiudere è stato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che ha ricordato quanto l’attuale governo non sia ciò che lui aveva sognato e per cui aveva lottato ma che comunque l’elezione di Epifani darò una mano all’esecutivo.
Dal canto suo Epifani ha detto chiaramente che non si sarebbe mai potuto tirare indietro al cospetto di una situazione di difficoltà tale del partito. L’ex segretario della Cgil sarà un vero e proprio traghettatore del partito fino al congresso previsto nell’ottobre prossimo per cui l’assemblea all’unanimità ha dato mandato “alla Direzione procedure congressuali all’insegna della collegialità e e della partecipazione”.