House of Cards, l’originale serie drammatica prodotta da Netflix, è stata celebrata in una serata indetta dall’ Academy of Television dove erano presenti anche Kevin Spacey, il protagonista dello show, e Beau Willimon, lo showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore.
Collider ha postato qui i loro interventi, e noi vogliamo riportarvi alcune interessanti affermazioni sullo show di successo e in particolare sull’ approccio innovativo che ha avuto il colosso di streaming.
Willimon ha rivelato che inizialmente, fino alla fase di produzione, non sapevano che avrebbero rilasciato i 13 episodi tutti in una volta, ma questo deriva dal fatto che Netflix è una compagnia intrepida che cerca sempre un modo di movimentare le cose o provarne di nuove.
Lo sceneggiatore, comunque, ha dichiarato che il suo obiettivo è stato sempre quello di raccontare la più grande storia possibile in 13 puntate, per cui era indifferente distribuire gli episodi settimanalmente o renderli tutti subito disponibili, tutti coloro che ci hanno lavorato hanno sempre pensato ad House of Cards come ad un film lungo 13 ore che gli utenti avrebbero potuto scegliere di guardare tutto in una volta o in momenti diversi.
Kevin Spacey ha aggiunto che il modo in cui gli spettatori guardano le serie tv oggi è cambiato, vogliono poter guardare il loro show quando preferiscono, e quello che è stato fatto con House of Cards prova che il mondo della tv e del cinema può imparare una lezione che l’industria della musica non ha imparato in tempo.
Se dai alle persone quello che vogliono, quando lo vogliono, nella forma che preferiscono e ad un prezzo ragionevole, allora loro lo compreranno e non lo ruberanno.