Un albero abbattuto può ributtare fuori dalle radici, non è finito, può ancora risorgere. Anche l’albero colpito dal fulmine può risorgere e ripartire. Gli alberi appartengono alla comunità della terra. Noi non siamo alberi, siamo persone singole staccate dalla terra, non radicate in essa. Ma con il dono, di un organo, di sangue, di tempo, entriamo a far parte del nostro sottosuolo che è quello del genere umano, e permettiamo alla vita di risorgere, di ributtare fuori proprio come un albero.
Con queste parole, come sempre pesanti come macigni, il maestro Erri De Luca presenta, seduto tra le rocce antistanti il rifugio Vajolet e insieme al cast e al regista Edoardo Ponti, il cortometraggio Il turno di notte lo fanno le stelle tratto un suo racconto breve.
Il cortometraggio, prodotto da OH!PEN, racconta la storia di un uomo e una donna, che incontratisi nel reparto di terapia intensiva prima di subire un intervento a cuore aperto, per lui si tratta di trapianto, si promettono una volta guariti, una volta rinati, di ricominciare la loro vita scalando una montagna delle Dolomiti.
Nel cast oltre allo stesso scrittore Erri De Luca, anche Nastassja Kinski, Julian Sands ed Enrico Lo Verso.
Il turno di notte lo fanno le stelle è tra gli 11 cortometraggi selezionati dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences, tra cui saranno scelte le tre nomination all’Oscar come miglior cortometraggio. Le votazioni e la selezione definitiva sarà effettuata questo mese.
Il video di presentazione di cui vi parlavamo prima, lo trovate qui.