Il calcio non è uno sport per signorine. Sono cresciuto, nel secolo scorso si badi bene, con questo profondo convincimento. Non era consentito alle bimbette avvicinarsi al campetto di calcio. Era disdicevole giocare con le femminucce per noi bimbi selvaggi. Il nostro mondo era diviso in due emisferi ludico-sessuali: noi a tirar calci al pallone, loro a trastullarsi con nastrini e saltelli. Gli anni sono passati e qualche “giochino” abbiamo cominciato a volerlo fare con le bambine diventate ragazze formose. Stavolta però erano loro a non voler giocare con noi, o perlomeno dovevamo molto darci da fare per indurle a giocare.
Sarà per i molti dinieghi ricevuti che ho sviluppato una vera e propria avversione concettuale per il calcio femminile. Ritengo le donne che giocano al calcio buffe, sgraziate, troppo mascoline. Sono pronto a ricevere gli strali universali e le più ampie confutazioni. So bene che il calcio femminile è uno sport molto popolare in Nord Europa e negli Stati Uniti d’America dove annovera tra le sue atlete delle vere e proprie pin-up. Ma io sono purtroppo legato allo stereotipo della calciatrice dalle gambe pelose e degli spettatori guardoni che al massimo frequentano gli spalti per farsi quattro risate o sbirciare qualche nudità.
Lo sport ha una valenza personale e sociale universale. Non possiamo immaginare un genere sportivo. Ma ritengo che alcuni sport abbiano una declinazione “femminile” ed altri “maschile”. Ognuno la pensi come vuole ma una sollevatrice di pesi, o una giavellottista non mi entusiasmano come invece mi esalto una virtuosa delle parallele asimmetriche o del pattinaggio su ghiaccio. Allo stesso tempo mentre m’incanto per un’olimpionica di fioretto troverei ridicolo un maschietto impegnato con i nastrini ed i tamburelli della ginnastica ritmica.
Il calcio per la sua ruvidezza, per i suoi frequenti contatti ha una brutalità agonistica che mal si concilia con la grazia armonica del corpo femminile che ad altre discipline può esser meglio applicata. Ci pensino le bimbette prima di buttarsi nel campetto per giocare con i maschi. State tranquille, figliole. Sceglietevi un altro sport più adatto ad esaltare la vostra femminilità. Tra qualche anno saranno quei beceri maschiacci che non vogliono farvi giocare a corrervi dietro per giocare con voi.
Attendo commenti, pareri, insulti!!!
Si vede che lei non ha mai visto il corpo di una ginnasta professionista: spalle larghe, bicipiti e cosce gloriose ed un “six pack” di addominali scolpiti da fare invidia ad un sollevatore di pesi massimi e ovviamente seno rigorosamente piatto. Altro che grazia ed eleganza, dovrebbe guardarne una che non indossa il body per capire. Mai visto il fisico bestiale di Simone Biles, la ginnasta più decorata al mondo? Ma di cosa sta parlando? E’ semplicemente poco informato al riguardo.
Ho giocato a calcio da qundo avevo 14 anni e posso affermare che quel ambiente mi ha rovinato la vita!
qui non si parla piu di calcio ma di violenza psichica e sessuale
Ho giocato a calcio da qundo avevo 14 anni e posso affermare che quel ambiente mi ha rovinato la vita!
C’è poco da dire, vedere il calcio femminile è entusiasmante al massimo come guardare una partita di curling, diventa uno sport monco.
Se proprio si può insultare beh, io isulto l’industria del calcio in generale che con i suoi affari multimilionari, i suoi scandali e le sue mediatiche icone grottesche ormai ha snaturato e rovinato tutti quelli che sono i principi base e i valori più nobili e sani di questo sport, valori che ormai possiamo ritrovare solamente nelle categorie inferiori se non addirittura in quei ragazzini che giocano nel campetto dietro casa e se gli amanti del calcio nel quale io assolutamente non rientro si fanno portabandiera di termini quali: fratellanza, cooperazione, sacrificio, volontà ecc..un ritornello che pare essere comune in questo mondo come se fossero gli unici detentori di certi valori, io rispondo dicendo che questi appartengono a tutto lo sport, anche a quello dimenticato e che le dichiarazioni del signore qui sopra contribuiscono a consolidare l’idea che ho da sempre dell’industria del calcio in questo Paese.
Penso che se vogliamo parlare di cultura sportiva i media in generale dovrebbero proporre LO SPORT a 360° e non, LO SPORT = Calcio.
Eeeeh certo lo so che ci sono interessi di sponsor multinazionali da preservare, stipendi d’oro, gli affari degli investitori per cui bisogna bombardare continuamente questo sport giorno e notte, bisogna che se ne parli in qualche modo per indottrinare bene le persone tanto che continui ad essere ora e sempre sua maestà del luogo comune “sport nazionale”.
A mio avviso comunque preferirei venga sottratto spazio mediatico ai maschioni del pallone, eroi del signore qui sopra, a favore di tutto lo sport e ovviamente anche del calcio femminile che personalmente seguirei anche più volentieri del calcio per così dire “maschilista”.
Il problema è che come in tutte le cose se non girano i soldoni difficilmente altri sport potranno avere risalto da parte dei media e se la gente continuerà a seguire con tale fedeltà solo questo sport proprio perchè gode di una visibilità senza precedenti rispetto ad altre discipline, perchè è lo sport dei “fighi” che si vedono in tv e sui giornali, quelli che cuccano le belle vallette che non sono “goffe e mascoline”, allora continueremo sempre ad avere una cultura sportiva a senso unico di questo tipo basata principalmente sul gossip, suille grandi cifre, sulla violenza verbale e fisica negli stadi, sullo spettacolo e sul luogo comune a discapito dello Sport più vero e sano.
Saluti