I FATTI – Tutta colpa di una partnership che ha visto protagonisti il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, e un grafico newyorkese, Paul D. Ceglia, “ingaggiato” nel 2003 per migliorare il layout del sito. L’accordo tra i due, che, secondo Ceglia, sarebbe rafforzato anche da un contratto, prevedeva un compenso di 1.000 dollari, oltre al trasferimento del 50% delle quote azionarie, al quale va aggiunto un ulteriore 1% per ogni giorno intercorso prima della conclusione dei lavori. Si arriva in questo modo all’84%: il giudice Thomas Brown, in attesa di fare chiarezza sull’accaduto, ha invitato Facebook a non trasferire beni aziendali verso l’esterno.