Si intitola Cefalù il nuovo singolo di Carmen Ferreri, disponibile da oggi in radio e in digitale.
Il brano è prodotto da Icona Boi, Andrea DB Debernardi e Giulio Nenna e mostra un nuovo lato artistico di Carmen che, dopo un anno di silenzio, torna sulla scena per proporre un brano che racchiude al suo interno diversi elementi della tradizione musicale siciliana, come il suono del mandolino, riletti in una chiave moderna, influenzata dalla scena urban.
“Cefalù è il riassunto perfetto di quest’anno di lavoro e di cambiamento, in cui passione, rabbia, voglia di evasione e nostalgia di casa si sono mescolati in un unico grande sentimento. Sono passati mesi in cui ho apprezzato il silenzio e persino il dolore, ritrovando la spinta e la consapevolezza che cercavo per poter essere senza limiti me stessa“, dichiara Carmen che nel brano ha inserito il “sangue rosso e blu” di Cefalù, il fuoco e il mare che porta dentro sé, la sua identità siciliana.
Intervista con Carmen
Cefalù rompe completamente con il passato, ci presenta una Carmen diversa da quella a cui eravamo abituati. Come è nato il nuovo singolo?
Sì, è uno stacco molto netto rispetto a quello che ho fatto in passato; quando parlo di cambiamento mi riferisco proprio a questo. Cefalù è nata dalla mia storia; da un po’ di tempo abbiamo iniziato a lavorare a questi cambiamento e siamo arrivati a Cefalù in maniera molto naturale perché quando vai a scavare dentro te stessa le cose ti escono in modo estremamente naturale.
Piano piano siamo riusciti a trovare sonorità che riprendessero il mio lato meridionale e, visto che negli ultimi tempi sono venuta a lavorare a Milano, abbiamo voluto aggiungere anche sonorità un po’ più urban. Il risultato è un incrocio tra questi due aspetti che sembrava difficile da far coesistere invece si fondono bene.
In Cefalù c’è tanta Sicilia…
Abbiamo inserito la Sicilia non solo nella parte melodica ma anche in quella testuale. Parlo di Cefalù, quindi dell’azzurro del mare, del rosso, di quelle giornate calde estive, del tramonto e dei suoi colori… Quando ascolti Cefalù un po’ forse riesci ad immaginarla ed è proprio questo lo scopo, quello di far calare tutti in questa atmosfera, sia attraverso le parole che attraverso la musica.
Il tuo nuovo singolo arriva dopo un anno di silenzio, cosa è successo in questo anno?
In realtà è nato tutto dall’esigenza di trovare una mia dimensione, dall’esigenza di voler essere Carmen al 100%. Non che prima non lo fossi, ma quando cresci è come se ti prefissassi l’obiettivo di trovare una tua dimensione. In questo ultimo anno c’è stata proprio questa ondata di cambiamento che mi ha travolta. Cefalù è l’inizio di una serie di cose che verranno che faranno capire realmente chi è Carmen adesso. Cefalù è l’inizio di una belle serie di situazioni e di canzoni.
Stai già lavorando su un ipotetico nuovo album?
Sì, ci stiamo lavorando, stiamo lavorando tanto. Stiamo continuando a lavorare anche a distanza, in questo momento in cui siamo tutti in isolamento.
Come lo stai vivendo questo periodo di isolamento in casa?
Non sono riuscita a tornare in Sicilia, sono rimasta a Milano. Questo mese e mezzo, lontana da casa, mi sta facendo meditare su me stessa. Questi cambiamenti mi stanno aiutando a capire tanto. Dal punto di vista lavorativo, non ti nascondo che lavorare fianco a fianco con gli autori è un’altra cosa; scrivere una canzone è l’emozione e la sensazione del momento preciso in cui nasce e a distanza è tutto un po’ più freddo ma comunque stiamo continuando a lavorare.
In quale direzione credi che andrà la musica post Covid-19?
Si ritornerà sicuramente sul palco più carichi di prima e secondo me ci sarà ancora più voglia di andare ad un concerto, di andare a sentire un artista live.
Cefalù (testo)
La stanza rossa e il cielo che va giù
con le parole che non sento più
ho perso tutto ma ora perdi tu
non ti basterà un Ave Maria per salvarti da me
dolce luna nera
scalda questa seraHo più fame che fama di te
prendo a pugni come a Karate
ora ti lascio fare ma non lo sai fare come io l’ho fatto con teho più fame che fama di te
non mi fotte più niente perchè
sei più bravo a parlare ma non lo sai fare come io lo faccio con teCome il corallo sangue rosso e blu
stasera
brucia nell’amaranto Cefalù
ho perso tutto ma ora perdi tu
non ti basterà più andare via per salvarti da me
dolce luna nera
scalda questa lenaHo più fame che fama di te
prendo a pugni come a Karate
ora ti lascio fare ma non lo sai fare come io l’ho fatto con te
ho più fame che fama di te
non mi fotte più niente perchè
sei più bravo a parlare ma non lo sai fare come io lo faccio con te