Sono appena iniziate le riprese del film La Concessione del Telefono, ispirato all’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. A darne notizia è Ragusanews.com.
Dopo La Mossa del Cavallo e La Stagione della Caccia, entrambi prodotti da Palomar per Rai1, torna la Vigata storica raccontata dal celebre scrittore di Porto Empedocle. E proprio Palomar di Carlo degli Esposti, produrrà il nuovo film, anch’esso destinato alla rete ammiraglia della Rai, che già ospita la fiction Il Commissario Montalbano, tratta dai romanzi dello stesso Camilleri.
Il regista Roan Johnson è stato confermato per il film La Concessione del Telefono, e anticipa a Ragusanews.com:
È un libro molto più ironico e molto meno drammatico rispetto a La Stagione Della Caccia, ma non risparmia stilettate contro la scemenza di piccoli uomini e contro l’ottusità del grande stato. In effetti si potrebbe dire che è un romanzo sulla stupidità umana, e infatti è un film che farebbero benissimo i Coen. Purtroppo loro erano impegnati e quindi vi tocco io. Lo so a volte nella vita bisogna accontentarsi, ma potete tirarvi su perchè lo produrrà la Palomar con la Rai che da vent’anni con amore porta sullo schermo il mondo di Camilleri, che abbiamo scritto il copione con lo stesso Andrea e Bruni, e che il cast la fotografia la scenografia i costumi il suono il montaggio e le musiche e qualcuno che di certo mi sono scordato è gente con la testa sulle spalle e col cuore che batte dalla parte giusta. Quest’anno ancora di più.
La Concessione del Telefono è il terzo romanzo storico di Camilleri a essere trasformato in un film televisivo per Rai1 – dopo La mossa del cavallo con Michele Riondino, , in onda nel febbraio 2018, e La stagione della caccia diretto dallo stesso Johnson e trasmesso nel febbraio 2019.
Ambientata nella Sicilia di fine Ottocento tra Palermo, Montelusa e Vigata, tra giugno 1891 e agosto 1892, protagonista della storia è Filippo Genuardi, un piccolo commerciante di legnami che chiede al Prefetto l’installazione di una linea telefonica tra il suo magazzino e l’abitazione del suocero, ricco uomo d’affari. Non trovando risposta, si rivolge a Calogero (don Lollò) Longhitano, importante esponente della mafia vigatese, al quale rivela dove si trova il suo ex amico Sasà La Ferlita, nascosto per non pagare il debito di gioco al fratello di Don Lollò. Una serie di equivoci portano Filippo in una situazione pericolosa. A questo si aggiungono anche i suoi problemi personali, tra cui la tresca con la moglie del suocero.