Proseguono febbrili i preparativi in vista della console Google, il nuovo hardware del colosso mondiale che si appresta a lanciare il guanto di sfida alle dominatrici del settore, Sony, Microsoft e Nintendo. È sostanzialmente ancora impossibile fare una stima di quello che i vertici dell’azienda statunitense sono ormai pronti a mostrare nel corso della GDC di settimana prossima.
Quello che per ora è certo è che il futuro dell’intrattenimento videoludico si fonda sullo streaming: l’avvento negli ultimi giorni di Playstation Now anche dalle nostre parti ne è la prova lampante, con Electronic Arts che si appresta a sua volta ad abbattere le barriere che vedevano il servizio in abbonamento EA Access confinato alle sole piattaforme con sistema operativo Microsoft.
La domanda che viene normale da porsi è: come reagirà il mercato all’avvento di una console Google?
Ovviamente i ventidue anni di onorata carriera nell’ambito dei servizi digitali hanno senza dubbio giovato al colosso, che ha avuto modo di studiare attentamente ogni tipologia di trend prima di fare qualsivoglia passo. Lecito quindi aspettarsi che ogni tassello dell’immenso puzzle vada correttamente al suo posto, inserendo di fatto la console Google nel firmamento degli hardware videoludici di successo. Dal canto loro già diversi big nell’ambito della produzione software non hanno fatto mancare il loro sostegno a Google: basti pensare a Bethesda e Ubisoft, che da subito hanno promesso supporto a qualsiasi iniziativa di ambito videoludico l’azienda abbia in mente per il prossimo futuro.
C’è però da chiedersi se effettivamente l’azienda avrà intenzione di produrre un qualcosa di fisico alla stregua di PS4, Xbox One e Nintendo Switch. Abbiamo infatti parlato prima della possibile deriva streaming del mondo dei videogiochi, quindi non è da escludere che la console Google in questione possa essere un semplice supporto che permetta di riprodurre i giochi senza che effettivamente sia coinvolta alcuna unità di calcolo computazionale. Chromecast ha dimostrato che in uno spazio minimale è possibile racchiudere innumerevoli servizi, quindi è da ponderare anche l’eventualità che il futuro dei videogiochi sia orientato in questo senso.
Come potrebbe quindi imporsi all’attenzione dei consumatori una console Google? Sicuramente puntando su una grande potenza computazionale a un prezzo ridotto all’osso. Il colosso non avrebbe alcun problema a perdere ricavi sul fronte dell’incasso hardware, andando così a formare una community folta e in grado di foraggiare le casse della compagnia nel lungo periodo. Una strategia che di fatto andrebbe a equipararsi a quella dei titoli free to play del calibro di Fortnite e Apex Legends, capaci di calamitare al pad milioni e milioni di utenti grazie anche e soprattutto alla loro diffusione gratuita.
Ovviamente la console Google non può pensare di imporsi puntando sui titoli di terze parti (perchè comprare un nuovo hardware per giocare un FIFA 20 quando potresti averlo comodamente anche su PS4 e Xbox One? Ndr): necessario è quindi avere pronti accordi esclusivi per la produzione di giochi che non è possibile trovare altrove. Tantissimi i team di sviluppo che potrebbero fare al caso di Google, con la line up che si potrebbe in breve tempo affollare di interessanti novità che gioverebbero senza dubbio all’offerta generale del settore.
C’è chiaramente da tenere in considerazione, per i vertici dell’azienda, la certezza praticamente matematica del fatto che il mondo dei videogiochi è assai duro, e scalzare da posizioni di predominanza delle cariatidi del calibro di Sony, Microsoft e Nintendo non sarà di certo un giochetto da ragazzi. Serviranno anni di duro lavoro e continue conferme per cominciare a vedere i primi risultati in termini meramente economici, sebbene le perdite non facciano paura a Google, forte di incassi mostruosi sotto altri punti di vista.
Voi cosa ne pensate? Potrà essere la console Google il futuro dell’industria videoludica? Scriveteci nei commenti!