Effetto Sanremo. L’inno di Mameli batte il Grande Fratello

Dopo il festival delle polemiche, l'inno nazionale mette tutti d'accordo: televoto, radio e sala stampa

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Mameli, il ragazzo che sognò l'Italia


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Il successo della fiction di Rai Uno dedicata a Goffredo Mameli conferma che gli italiani sono un popolo canterino. L’onda lunga del Festival di Sanremo spinge alla vittoria nella prima sera di lunedì 12 febbraio la prima parte dello sceneggiato dedicato a Mameli l’autore dell’inno nazionale. “Mameli, il ragazzo che sognò l’Italia” ottiene il 23,5 per cento di share a scapito del Grande Fratello in onda su Canale 5 che si ferma al 18,3 per cento.

4.247.000 spettatori sono stati conquistati dalle gesta di Mameli. 2.407.000 si sono fatti incantare dal Grande Fratello. Ed anche sui social imperversano i commenti sulla vita del patriota risorgimentale. Mameli è il perfetto prototipo dell’eroe romantico: bello, coraggioso, leale, poetico. Mameli fa battere il cuore delle donne ed infiamma i compagni d’ideale ed armi.

La sua passione e la sua creatività hanno generato l’inno nazionale che racchiude l’italico sentimento. Ad aumentare la leggenda e la venerazione per Mameli la sua morte prematura. Muore giovane chi è caro agli dei. E fa il suo ingresso nell’eternità del ricordo. Dopo una settimana di polemiche sanremesi, ancora non del tutto placate, arriva l’inno di Mameli a metterci tutti d’accordo. Le parole di Goffredo Mameli ( Dell’elmo di Scipio) sono “vintage”, la musica di Michele Novaro ridondante. Ma quando si odono le prime note dell’Inno di Mameli un brivido attraversa l’Italia, il voto popolare, la Sala Stampa e le Radio.

Ai Mondiali di calcio non lo ascoltiamo più da tempo, ma per il resto l’inno di Mameli è eseguito in tante circostanze da bande musicali di paese, grandi orchestre sinfoniche, volenterosi scolari. Ed almeno la prima strofa tutti la conosciamo a memoria con tanto di poropò poropò poroppo poppo po che proprio non è il massimo della marzialità austera. Tutti gli altri versi sono nell’oblio ed soltanto in rarissime circostanze l’inno viene eseguito per intero.

L’Inno di Mameli è un inno pop. Nobile nell’ispirazione, austero nella composizione, ma per certi aspetti scanzonato ( il poropò…). Proprio come noi italiani che ci prendiamo sul serio , ma fino ad un certo punto alternando – come nessun altro al mondo – il melodramma con la farsa, la tragedia con l’ironia. E’ un inno perfetto, con buona pace di chi – ogni tanto – propone di mandarlo in soffitta e rimpiazzarlo.

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