Ritorno Al Futuro, rock and roll in TV con Michael J. Fox

Ritorno Al Futuro è uno dei pochi film capaci di appassionare più di una generazione: dai nostalgici degli anni ’50, ai ragazzi degli anni ’80, fino ad arrivare ai millennials che ne hanno fatto un cult dell’infanzia e pretendono a gran voce il quarto capitolo della saga


INTERAZIONI: 75

Sabato sera mettetevi comodi, arriva Ritorno Al Futuro in TV, rock and roll in prima serata con Michael J. Fox nei panni di Marty McFly.

La commedia fantastica Ritorno Al Futuro è un film sui viaggi nel tempo e contemporaneamente (!) un classico senza  tempo del cinema hollywoodiano. Pochi film nella storia del cinema appassionano più di una generazione. Ritorno Al Futuro, questa settimana in tv, è uno dei pochi a riuscire nell’intento. Ha incollato allo schermo la generazione dei  nostalgici degli anni ’50 e ‘60, ha fatto innamorare i ragazzi degli anni ’80 fino ad arrivare ai millennials che ne hanno fatto film cult dell’infanzia e aspettano solo il quarto capitolo della saga.

TRAMA

Marty McFly è un giovane innamorato del 1985 in una fin troppo tranquilla cittadina di Hill Valley, in California. A casa lo aspetta un padre bullizzato dai colleghi di lavoro e una madre sull’orlo della depressione che si lascia andare a qualche bicchiere di troppo. Fortuna che ad animare le cose ci pensa il suo vicino preferito,  Doc, uno scienziato a dir poco sui generis sicuro di aver inventato una macchina del tempo.

Marty finirà dentro quella macchina, la mitica DeLorean e verrà catapultato nella stessa cittadina, ma esattamente trent’anni prima, nel 1955. Mentre cerca un modo per tornare indietro, nel futuro, capisce di aver messo in pericolo la sua stessa esistenza incontrando il padre, impacciato adolescente e la madre, che sembra proprio aver un debole per lui! Così Marty, con l’aiuto del giovane Doc è costretto ad una corsa contro il tempo per far innamorare i propri genitori e tornare finalmente a casa dalla sua fidanzata del 1985.

IL FILM

L’idea del lungometraggio Ritorno Al Futuro è rimasta per molto tempo custodita in un cassetto. Nessuno sembrava interessato a produrre l’opera poiché troppo pudica (non vi sono scene piccanti) o idee troppo incestuose, seppur solo abbozzate. Fortuna volle che Robert Zemeckis alla regia, al secondo tentativo riuscì a convincere l’amico Spielberg della solidità del progetto e ad ottenere poi l’approvazione dell’Universal che diede il via alle riprese. Scelta azzeccata visto che il film costò 19 milioni, fruttando 380 milioni di dollari di utili e diventando il film con maggiori incassi al botteghino quello stesso anno.

Neanche il cast era convinto dello script. Christopher Lloyd che interpreta Il dottor Emmett Brown, dopo un iniziale rifiuto, fu convinto ad accettare la parte dalla moglie che ripescò letteralmente dall’immondizia la sceneggiatura dando a questa una seconda lettura.  Michael J. Fox, protagonista di Ritorno Al Futuro era impegnato a girare una serie tv, lasciando così il ruolo di protagonista ad Eric Cameron Stoltz .

Ad un mese dall’inizio delle riprese il carattere comico della commedia stentava a riconoscersi per via dell’interpretazione di Stoltz. Così Zemeckis ripartì da capo, stavolta con Michael j fox nei panni di Marty. Michael j. Fox  girò l’intero film esclusivamente in un orario compreso tra le 18.00 e le 02.00 di notte, visto che fino al tardo pomeriggio continuava a lavorare per la serie tv.

Ritorno al futuro convinse anche la critica internazionale ricevendo ben quattro nomination agli Oscar e aggiudicandosi una statuetta e altre quattro nomination ai Globes. Parte del grande successo del film è dovuta alla colonna sonora, non parliamo solo della riproposizione della mitica Johnny B. Goode di Chuck Berry (con una chitarra Gibson es che non esisteva ancora nel ’55), ma soprattutto della canzone di successo Power of Love degli Huey Lewis and the News che ha legato per sempre la sua melodia alle disavventure di Marty.

Marty, Ritorno Al Futuro (1985)

A rendere indimenticabile la pellicola è il motore del film, che non è l’idea del viaggio nel tempo, bensì il conflitto generazione. La possibilità di viaggiare nel tempo è così solo l’espediente narrativo, l’incidente scatenante, utile alla rappresentazione fisica di tale conflitto. L’idea venne in mente allo stesso regista spulciando nell’annuario scolastico dei propri genitori. Il “what if”, che accese la miccia alla nascita del soggetto di Ritorno Al Futuro,  fu proprio questo: Cosa potrebbe accadere se riuscissi ad incontrare mio padre e mia madre da giovani?

Ovviamente la pellicola segue a pieno titolo la “sensibilità” di quegli anni. Quindi non vi è alcun multiverso tanto in voga ultimamente e c’è una sola linea temporale. Anche il ruolo della donna va preso con le pinze. Siamo infatti lontani dal woman power quando, secondo la madre del nostro protagonista nel 1955, “un uomo deve saper difendere la propria donna“.

A seguito dell’immediato successo della pellicola, furono girati il secondo (1986) e il terzo capitolo della saga (1990), ma da allora i fan in tutto il mondo non fanno che aspettare il quarto episodio. Difficilmente tale sogno si avvererà. Oltre alle condizioni di salute di Michael J. Fox, infatti, il problema principale è rappresentato dallo stesso Zemeckis che detiene i diritti di quest’avventura e non è disposto a deludere gli appassionati in tutto il mondo con un forzato e magari mediocre sequel. Sarà davvero così?

Intanto possiamo gustarci Ritorno Al Futuro direttamente dal divano e dal 1985, questo sabato 15 Luglio in prima serata alle ore 21.20 su Italia 1.