Dalla morte di Chris Cornell sono già passati 6 anni | Memories

Il 18 maggio 2018 il corpo senza vita di Chris Cornell fu rinvenuto in una stanza d'albergo di Detroit

morte di chris cornell

Ph: Possan/Wikimedia


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Un numero, un’immagine, un silenzio: la morte di Chris Cornell è stata un insieme di cose brutte e difficili da riportare alla memoria. Quando tutti abbiamo letto la notizia della scomparsa della voce dei Soundgarden e degli Audioslave siamo rimasti increduli: “È morto Chris Cornell”. Non lo ha fatto dopo giorni passati in silenzio chiuso in casa, non lo ha fatto in un periodo della vita di silenzio discografico e fallimenti. Chris Cornell si è tolto la vita dopo aver suonato insieme alla sua band, a Detroit, poche ore dopo il palco.

Un numero: 1136. Un’immagine: una foto di Detroit postata in un tweet; un silenzio: 40 minuti dopo l’ultima telefonata, poi la tragica scoperta. All’MGM Grand Hotel di Detroit Chris ci arriva dopo aver suonato con i Soundgarden al Fox Theatre. Saluta la sua guardia del corpo Martin Kirsten e alle 23:30 entra nella sua stanza, la 1136.

Al telefono con la moglie Vicky, Chris è strano. La stessa racconterà:

“Ero al telefono con lui ed era nel pieno di una sorta di delirio. Mi ha chiamato dopo lo show e riuscivo a capire che non stesse bene. Mi sembrava che fosse su di giri e confuso. Sbiascicava e c’era qualcosa di molto strano. Poi, dopo 30 minuti, è successo”.

A mezzanotte e 15 Vicky telefonata a Martin Kirsten e gli chiede di andare a controllare Chris. Kirsten sfonda la porta e trova il corpo privo di sensi di Chris Cornell. L’artista, una delle voci più importanti del rock e della musica tutta, verrà dichiarato morto all’1:30 del 18 maggio 2017. Un paio di decenni prima Ian Curtis, voce dei Joy Division, ha fatto la stessa scelta: togliersi la vita.

Con un nastro usato per i flyer, Chris sceglie la morte per impiccagione. Fa ancora tanto male, oggi, sapere di un mondo senza Chris Cornell.