Alla morte di Franco Battiato non siamo mai sopravvissuti | Memories

Il 18 maggio 2021 ci lasciava Franco Battiato. Ecco perché siamo tutti un po' più soli

morte di franco battiato

Ph: rabendeviaregia/Wikimedia


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Chi scrive ricorda la morte di Franco Battiato con un’immagine. Al mattino presto un contatto pubblicò su Facebook una foto del cantautore. “Ciao, maestro”. In che senso? Poi i messaggi WhatsApp e i tweet: “Avete visto? Sentito? Letto? Battiato non c’è più, viva Battiato”. Le informazioni si moltiplicarono insieme ai ricordi, come quel post in cui un portavoce scrisse, qualche tempo prima, che il maestro se la passava sempre peggio.

Accade, nell’ingenuità umana, di illudersi sull’immortalità di un artista. Quando ci si rende conto che anche un Battiato o un David Bowie, un De André o un Lucio Dalla sono stati umani e mortali, quell’illusione diventa un tormento. Oggi chi scrive si ripete il verso di un bellissimo testo di Pierpaolo Capovilla: “Come ci illudi, Tom, di essere ancora tutti vivi”. Perché sì, la morte di Franco Battiato è ancora oggi una botta tremenda. Il 18 maggio 2021 lo spirito del maestro è partito da Milo per continuare l’opera nell’aria, ma non possiamo vederlo.

Ogni giorno, oggi, si fanno i conti con tutto ciò che è stato e che ha lasciato. Chi ha pigrizia pensa a La Cura, ma Franco Battiato è anche Fetus, Il Mantello E La Spiga, è l’autoironia e l’amicizia, è l’orchestra e la filosofia, è il sintetizzatore e la dissonanza. Quando è uscita Torneremo Ancora abbiamo pianto per tutta quella immeritata gentilezza che il maestro è stato in grado di dispensare fino all’ultima nota.

Mentre siamo sempre nevrotici e strozzati da un assetto sociale sempre più soffocante e competitivo, quell’ultima canzone di Battiato è arrivata come il profumo del pane appena sfornato quando si ha fame, come l’aroma del caffè quando si fa una pausa, come la telefonata che non sapevamo di attendere. Per questo alla morte di Franco Battiato non siamo mai sopravvissuti: la sua opera non ci lascerà soli, ma prima della sua morte non sapevamo di essere felici.