“Non sappiamo esattamente cosa possa aver provocato la rissa”, queste le prime parole riferite alla CNN da Elliot Kase, capo della polizia dell’Alhambra, dopo l’arresto di Phil Spector. È il 14 maggio 2004 e proprio lui, il genio del “wall of sound”, viene portato via in manette dalla sua casa di Alhambra, California. Anche Tobie Wheeler, 46 anni, viene portato via.
Wheeler è il suo autista e i due hanno appena fatto a cazzotti per questioni di affari. Lo dicono le prime notizie mentre mostrano le immagini della casa di Spector ancora una volta al centro delle cronache. I periti comunicano che Phil Spector ha riportato una ferita alla mano, mentre Wheeler accusa problemi alla mascella. I poliziotti sono arrivati nella villa del produttore alle 10:15 e hanno trovato – riferisce Elliot Kase – i due uomini mentre ancora si afferravano e respingevano. La chiamata al 911 è partita proprio da Wheeler.
Per Phil Spector tutto si risolve in giornata, mentre Wheeler viene trattenuto per qualche ora. Il 14 giugno si terrà il processo. Cosa sia successo non è dato saperlo. L’avvocato di Spector, Marcia Morrissey, riferisce al Los Angeles Times: “Penso che sia corretto affermare che la persona che ha subito lesioni è Phil, che è molto più piccolo e molto meno forte del suo giovane e sano autista”.
Il loro rapporto di lavoro è iniziato appena 3 mesi prima, ma per Phil Spector c’è un altro problema: il produttore dovrà affrontare un altro processo per la morte di Lana Clarkson, l’attrice che il 3 febbraio 2003 è stata trovata morta per un colpo di arma da fuoco nella stessa villa di Spector, che si dichiarerà innocente affermando che la Clarkson si sia suicidata. Per la morte dell’attrice il produttore verrà condannato a 19 anni di reclusione il 29 maggio 2009.