Il tweet di Paul Stanley dei Kiss contro la transizione di genere piace ai conservatori: cos’ha scritto

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Ph: Alberto Cabello/Wikimedia


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A Paul Stanley dei Kiss non piace la transizione di genere, e lo dice espressamente in un tweet che ha inevitabilmente diviso lo stesso pubblico della band di I Was Made For Lovin’ You. Nei fatti, le sue parole hanno ottenuto l’approvazione dei conservatori americani, che hanno elogiato la sua presa di posizione contro la “normalizzazione”.

Paul Stanley ha scritto:

“C’è una bella differenza fra l’educare all’accettazione e la normalizzazione se non l’incoraggiamento all’adesione a uno stile di vita che confonde i ragazzi a tal punto da far loro mettere in dubbio l’identificazione sessuale come se fosse una sorta di gioco, in alcuni casi con l’approvazione dei genitori”.

Quindi:

“Da adulti gli individui possono decidere che nel loro caso la riassegnazione è necessaria. Un’altra cosa è trasformarla in un gioco o far sì che i genitori la normalizzino come se fosse un’alternativa naturale spingendo a intraprendere un percorso che lo porta lontano dall’innocenza del gesto di un bambino a cui piace giocare mettersi i vestiti della sorella o di una bambina che indossa quelli del fratello”.

Per Paul Stanley, quindi, si tratta di una “moda triste e pericolosa” con una condanna anche a coloro che “si divertono a usare i pronomi e a dire al mondo come si identificano”. Le sue parole sono piaciute a Michael Young del gruppo conservatore Center For Renewing America, una cosa tipo “Dio, patria e famiglia”, che ha detto: “Siamo all’inizio di una nuova era in cui è socialmente accettabile per artisti, gente di cultura e celebrità opporsi al nonsense del gender.

Il dissenso arriva, piuttosto, dal produttore e ingegnere del suono Steve Albini: “Mi ricordo quando arrivò il punk rock e ti rese irrilevante”, ma c’è anche chi colpisce di pancia: “Ma se siete una band di drag queen!”.

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