Pietro Orlandi a Verissimo: “Anche i miei figli cercheranno Emanuela”

"Ho cancellato la parola 'perdono' dal mio vocabolario", così Pietro Orlandi si racconta a Verissimo. C'è chi lo accusa di aver fatto di sua sorella un brand e chi di aver offeso Wojtyla. Ecco le sue risposte

pietro orlandi a verissimo

INTERAZIONI: 80

Ne ha ben donde, Pietro Orlandi, quando sostiene con fermezza di aver cancellato la parola “perdono” dal vocabolario. Lo afferma nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo, dopo l’ospitata in cui padre Georg Gänswein è ritornato su quel dossier che egli considera inesistente: “Solo un appunto”, ha affermato Georg, ma per Pietro Orlandi non è così.

Il 22 giugno 1983 Emanuela Orlandi è scomparsa in un nulla che la inghiottisce da 40 anni, e solo quest’anno dalla Santa Sede è arrivata una risposta: l’apertura delle indagini. Tutti ricordiamo quella notizia sensazionale, che nelle prime ore veniva presentata come “riapertura” in modo ingenuo ed erroneo da alcuni organi di stampa. Diciamo “ingenuo ed erroneo” perché, nei fatti, è la prima volta in cui dal Vaticano qualcuno mette le mani sul caso.

Lo ha fatto il Promotore di Giustizia Alessandro Diddi, che recentemente ha ascoltato Pietro Orlandi per 8 lunghe e interminabili ore in cui il fratello di Emanuela è stato un fiume in piena. Una famiglia intera che non aspettava altro, questo è quanto.

Dall’altra parte c’è un mondo social pieno di odio e un tentativo piuttosto maldestro di ribaltare le affermazioni di Pietro su Papa Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla.

Pietro Orlandi a Verissimo fa un’affermazione che cattura la curiosità della conduttrice: quello tra il 2004 e il 2005 fu un periodo buio. Nel 2004 morì Ercole, suo padre, un “personaggio positivo”; nel 2005 morì Wojtyla, un personaggio un po’ più negativo. La Toffanin gli chiede il motivo di quel “negativo”, e Pietro Orlandi risponde senza troppi giri di parole che Giovanni Paolo II “permise all’omertà e al silenzio di calare su questa vicenda”, pur avendo fatto un appello a tutto il mondo il 3 luglio 1983 e pur avendo promesso alla famiglia di “fare quanto umanamente possibile”, tirando in ballo il terrorismo internazionale.

Nei fatti, Emanuela non è ancora stata trovata. A questo punto si incrociano più vicende che vedono Pietro Orlandi diventare bersaglio di minacce, profili fake e distorsioni. Tutto questo dopo l’audio diffuso da Alessandro Ambrosini con le parole di Marcello Neroni, ex conoscente di Enrico De Pedis, secondo le quali Wojtyla avrebbe avuto un certo ruolo nella scomparsa di Emanuela.

Ancora, tutto è esploso dopo quell’affermazione di Pietro Orlandi a DiMartedì: “Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case”. Per papaboys et similia, con una certa relazione tossica con il proprio bias di conferma, tutto ciò è scandaloso.

“Pietro Orlandi non cita le fonti”, ed ecco la distorsione: da una parte, l’audio diffuso dall’Ambrosini e l’affermazione di Pietro Orlandi a DiMartedì vengono messi insieme; dall’altra Pietro Orlandi e l’avvocata Laura Sgrò – che interviene in differita per fare chiarezza per la milionesima volta – vengono accusati di non citare le fonti.

Pietro Orlandi, in verità e purtroppo per i papaboys, ha detto sin da subito quali fossero le sue fonti: quella dell’audio è il già citato Ambrosini, che non si è mai nascosto cercando di offrire, piuttosto, il suo prezioso contributo a tutta la storia; quella secondo la quale Wojtyla sarebbe stato solito uscire “non certo a benedire le case” durante la sera, come spiega a Verissimo, “era noto in tutto il Vaticano e non c’era niente di male”.

Oggi Pietro Orlandi è speranzoso, e la sua lotta per la verità continuerà con i suoi figli. Nessuna volontà di offendere Papa Wojtyla, anche se una fetta di persone cresciute e pane e polemiche (inzuppate nel bias di conferma, ribadiamo) insiste nell’accusarlo di aver oltraggiato la memoria di Giovanni Paolo II.

Qual è la verità, secondo Pietro? De Pedis potrebbe aver avuto un ruolo di manovalanza, per questo il fratello di Emanuela non esclude totalmente la versione di Sabrina Minardi.

“Le hanno tolto la possibilità di scegliere della propria vita”, questo è ciò che ossessiona Pietro Orlandi quando pensa a sua sorella, ed è anche ciò che riporta l’avvocata Sgrò per rispondere alle polemiche messe in piedi sulle inesistenti offese a Giovanni Paolo II: “A noi interessa trovare Emanuela”.

A chi lo accusa di aver fatto di sua sorella un brand, risponde con un sorriso: “Non ho preso un euro”.

Continua a leggere su optimagazine.com