Oscar 2023: Michelle Yeoh e Brendan Fraser, miglior attrice e migliore attore protagonista

Ecco le prime dichiarazioni dei due vincitori nelle categorie Miglior attrice e Miglior attore agli Oscar 2023. I motivi del successo di due intense interpretazioni


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E’ la notte degli Oscar e ci sono due vincitori su tutti nelle categorie più seguite. Sono Michelle Yeoh e Brendan Fraser, rispettivamente Migliore attrice e Migliore attore protagonista.

Il ritorno di Fraser

Agli Oscar 2023 viene quindi confermata la previsione più accreditata nella categoria Miglior attore protagonista. Brendan Fraser da molti veniva indicato come il candidato ideale alla statuetta d’oro. L’ha spuntata contro colleghi-avversari del calibro di Colin Farrell, perfetto nel suo nuovo bellissimo film: Gli Spiriti Dell’Isola, Austin Butler, nella sua istrionica interpretazione di Elvis, di un attore di esperienza e bravura indiscussa come Bill Nighy in Living e vince anche il confronto con il talento dimostrato da Paul Mescal nel film Aftersun, bel lungometraggio che meritava più nomination.

Brendan Fraser, nato ad Indianapolis, classe ’68, per un periodo ha avuto un successo internazionale grazie all’industria cinematografica, merito di interpretazioni nei film di avventura blockbuster come La Mummia (1999). Ma non tutto è oro quel che luccica. Un concetto che, salito sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles, ha ripreso più volte. Hollywood e soprattutto gli esponenti del circo che gira attorno all’industria cinematografica, possono nuocere gravemente alla salute. E’ quello che è successo anche a lui, quando è stato molestato sessualmente. Brendan Fraser, infatti, ha affermato di essere stato inserito nella lista nera di Hollywood dopo che l’ex presidente dei Golden Globes lo ha aggredito. Una vicenda brutale che lo ha scosso nel profondo e lo ha allontanato al tempo stesso dalle scene.

L’attore arriva quindi ad interpretare il protagonista di The Whale, un ruolo assolutamente inconsueto per lui eppure perfettamente riuscito. Ci sono volute otto ore al giorno di trucco per trasformare Fraser nel professore di letteratura inglese che dopo la morte del compagno entra in una profonda fase depressiva, tanto da portarlo a ingrassare fino a trecento chili. Nel film di Aronofsky, Fraser mette a nudo le debolezze dell’uomo, i pensieri pesanti come i kg che porta. Le difficoltà a rialzarsi non solo fisicamente da una situazione difficile e pericolosa sono evidenti e messe tutte davanti alla macchina da presa. Il paragone con la balena, The Whale – Moby Dick si fa calzante.

Brendan Fraser sul palco degli Oscar 2023 è salito in lacrime. “Così è il multiverso probabilmente – ha dichiarato, facendo riferimento al grande vincitore di questa edizione, il film Everything Everywhere All at Once. – Grazie all’Academy, – ha continuato l’attore – al regista per avermi salvato con questo film. Grazie alla sceneggiatura di questo meraviglioso film. Vorrei dirvi che solo le balene possono andare così in profondità come avete fatto voi. Lavoro da trent’anni nel cinema e non sempre le cose sono andate bene. Non tutto sono riuscito ad apprezzare tutto, ma ora sono qui e sono grato di tutto questo. Niente sarebbe stato possibile senza questo cast. – ha concluso l’attore – Non sarei tornato in superfice senza di voi, senza i miei figli. A loro va il mio pensiero e ringraziamento.

Michelle Yeoh batte Cate Blanchett a colpi di Kung Fu

Everything Everywhere All at Once, oltre ogni previsione, vince ben sette statuette d’oro. Sette su undici nomination. Tutti soccombono sotto le arti marziali del film che riprende il tema del multiverso, compreso Spielberg, che proprio sul tema aveva girato un non entusiasmante film (Ready Player One) e che nella notte degli Oscar, competeva nella categoria Miglior regia con il film autobiografico The Fabelmans. Ma non è l’unico candidato eccellente ad aver perso la battaglia. Sul campo ci sono anche i resti, si fa per dire, di un talento puro come quello dell’attrice due volte premio Oscar di nome Cate Blanchett nella categoria Miglior attrice protagonista.

Sul tema e sui post politicamente scorretti sui social si sono già inseguite voci e polemiche. Certo è che per il film Tár, che ha ricevuto invece ben sei candidature all’Oscar, la categoria più attesa era sicuramente quella come Miglior attrice. Cate Blanchett nella parte di direttore d’orchestra Lydia Tár, non delude, ma il film non convince pienamente e sembra non aver una identità precisa, fatto che ha di fatto penalizzato anche la grandissima attrice a scapito della vincitrice Michelle Yeaoh alla sua prima statuetta.

In Everything Everywhere All at Once Michelle Yeaoh è la Signora Wang, che si è trasferita dalla natia Cina negli Stati Uniti per aprire una lavanderia di quartiere, in un periodo di forte crisi economica, ma anche coniugale per la nostra protagonista. Dovrà quindi inaspettatamente affrontare avventure nel caotico multiverso per mettere ordine nella propria vita e dimensione.

Michelle Yeoh è perfetta nella parte che in un primo momento era stata ideata per Jackie Chan. Scelta quindi azzeccata per la Yeoh che voleva fare la ballerina classica, ma che ha avuto invece una lunga carriera nei film d’azione anche se l’attrice non ha mai studiato arti marziali.

La dedica a tutte le madri

Grazie a tutti i ragazzini e ragazzine che mi stanno guardando. – ha dichiarato sul palco Michelle Yeaoh – Questo premio è un faro di speranza. Significa che i sogni si avverano e alle signore dico: non lasciate dire a nessuno che ormai avete passato una certa età. I risultati invece arrivano. Non sarei qui senza i registi e dedico questo premio a mia madre e a tutte le mamme del mondo. Sono loro le vere eroine. Questo premio lo porto a casa, da mia madre. Grazie a mio fratello, grazie alle mie figlie. E’ un sogno che si realizza”.