Sanremo 2023, la finale: le pagelle di Lucia e Michele Monina

I migliori: Paole e Chiara, Coma Cose e Rosa Chemical. I peggiori: i conduttori, sempre


INTERAZIONI: 355

PAGELLE DI MICHELE

AMADEUS 2

Le tre di notte. Internatelo. E mettetelo in cella con uno che soffre di insonnia e aerofagia.

GIANNI MORANDI 4

Inizia infilando una dietro l’altra canzoni del suo amico Dalla. Poi però torna a vestire i panni di quello che deve fare da spalla a Amadeus, che credo sia il corrispettivo televisivo di chi viene chiamato a condividere il centrocampo non con Iniesta o Xavi Alonso, ma con Gagliardini. Non credo valesse la pena arrischiare ‘sta cosa.

CHIARA FERRAGNI 2

Capisco che è quello il suo core business, ma ‘sta storia di Instagram, dei followers, delle dirette, ha abbastanza rotto le palle. Non è che tutti credano a queste storielle pensate da autori stanchi. E anche fosse, non è che sia poi così interessante pensare che ora Amadeus ha oltre un milione e non so quantimila seguaci. Inutile.

DEPECHE MODE 7

Un po’ stanchi, va detto, ma sempre sufficientemente Depeche Mode per non farci saltare sulla sedia. E dire che li abbiamo già visti e sentiti quel tot di volte.

GINO PAOLI 8

Di tutti gli anziani artisti passati dal palco, sarà che la sua voce con gli anni è migliorata, è quello che sembra meno invecchiato, coi suoi novant’anni o quasi.  Un repertorio così potente, del resto, è difficile pensarlo oggi, consci che era difficile pensarlo anche allora.

ACHILLE LAURO 4

Quinto anno di fila per Achille Lauro a Sanremo, passato da concorrente e superospite fisso a concorrente, di nuovo, per poi finire a cantare al freddo in piazza. Forse dire dei no, a volte, potrebbe non essere così sbagliato.

ELODIE 9.5

La perfezione. A partire dalla scelta di far dirigere l’orchestra a quel mostro di Carolina Bubbico, una delle nostre migliori cantautrici e musiciste, mica un caso che diriga e faccia i controcori, passando per aver scelto una canzone che le calza come uno degli outfit sfoggiati a Sanremo, specie quello di questa sera, parliamone. Una canzone che mette insieme i suoi due mondi, quello retrò e quello contemporaneo, una capacità interpretativa livello pro, una sicurezza e una femminilità sbattute in faccia con la medesima spavalderia che le fanno cantare “per me le cose sono, lacrime miei o lacrime tue”. Gagliarda.

COLLA ZIO 6,5

Ho scoperto che i Colla Zio abitano nel mio quartiere, me lo hanno detto loro, e che sono soliti suonare in strada, in piena notte. Ecco dovesse capitare di sentirli intonare il loro brano sanremese, dopo un iniziale sorriso, perché è un buon funkettone, divertente e spensierato, non potrei che scendere e giustiziarli sommariamente, uomini avvisati, ma a sentirli in tv sono sicuramente bravi.

MARA SATTEI 7.5

Canzone che cresce a ogni passaggio. Con il miglior bridge di questo Festival, e lo so che è una cosa tecnica, ma davvero è talmente raffinato e complesso pur non sembrandolo da meritare una menzione. Si parla di rapporti tossici e Mara Sattei lo fa con eleganza, senza enfatizzare la parte tragica. Brava, davvero.

TANANAI 7

Tananai ha studiato canto. Infatti ora sa cantare bene. Ha capitalizzato l’ultimo posto del 2022 facendo il cazzone sui social, ma è chiaro che cazzone non è. La canzone è un classicone, con delle trovate testuali alla Tatanai. Faticheremo a non sentirla, nei prossimi mesi. Decisamente molo sanremese, forse anche troppo, ma ben fatta e ben interpretata.

COLAPESCE E DIMARTINO 8,5

Questa canzone è una perla. Battistiana, mi ripeto, ma è tenuta su una struttura solida come solo certa musica leggera sa essere. “Ma io lavoro per non stare con te”, applausi a scena aperta, per non dire di “ma che mare, ma che mare, come stronzi a galleggiare”. Due ironici genialoidi.

GIORGIA 10

Io, personalmente, nutro una neanche troppo nascosta passione personale per Giorgia, la sua voce, la sua anima bella, tutto il pacchetto. Quindi, succede, fatico a giudicarla senza considerare tutti questi fattori. Siccome trovo questo testo uno dei più belli del Festival, sentirlo pronunciare dalla sua voce è per me qualcosa che si avvicina a una di quelle emozioni che uno non sa neanche di provare, poi però sale su all’improvviso, come la peperonata mangiata ieri, e ti ritrovi a piagnucolare abbracciato a una sedia, frignando e singhiozzando. Oggi, poi, come liberata di un qualche peso, e quindi meno appoggiata sulla versione del disco, prende e ti porta davvero via di qui e da questa apocalisse.

MODÀ 7

Una canzone sincera, e che in quanto canzone sincera non si sbriciola dopo ripetuti ascolti, anzi, perché la sincerità è solida, mica friabile. Una canzone sul rapporto di attrazione, certo, ma soprattutto repulsione nei confronti della depressione, quella forma di dipendenza psicologica che si scatena quando ci si sente sbagliati, quando forse si è in qualche modo irrisolti. Una canzone che parla di malattia, quindi, di cura, e di come una possibilità ci sia, seppur complessa. Lo stile è puro Modà, una canzone sincera, e bella. 

ULTIMO 5

Alba è una canzone che, ascolto dopo ascolto, perde un po’ di quella enfatica potenza che potrebbe aver mostrato la prima volta. Cioè, senza fare tanti giri di parole, è una canzone che cresce, cresce ma non apre mai a un ritornello che possa dirsi tale, finendo per stancare. Succede.

LAZZA 6

Belle base, bel canto, lui trasuda simpatia come un attacco di ragadi anali,  ma anche senza autotune è in grado di portare a casa il risultato finale. La sentiremo a lungo, il che, in fondo, è esattamente quel che ci meritiamo per aver lasciato un pianeta morente ai nostri figli.

MARCO MENGONI 8

La vincitrice annunciata in effetti vince. Una bella canzone, con una strofa dalliana, un ritornello orecchiabile, che Mengoni canta da par suo. Non la migliore canzone del Festival, affatto, ma la più adatta allo scopo di far vincere Mengoni. Speriamo non ci faccia aspettare altri dieci anni prima di azzeccarne un’altra.

ROSA CHEMICAL 9,5

Questa canzone sarà un tormentone. Ma non un tormentone stupido, come in genere i tormentoni sono, quanto piuttosto un tormentone di quelli che ci lasciano muovere a tempo, ma che se prestiamo attenzione al testo ci fanno anche ragionare. Un’operazione perfettamente riuscita questo Sanremo per Rosa Chemical, uno con delle Polke in archivio, ma che sbanca, per altro tirando in mezzo Fedez, tirato sul palco a forza e baciato in bocca con passione, i capezzoli lasciati fuori dalla camicia a fare il resto. Questo subito dopo che Gino Paoli ha raccontato di andare a puttane con Gianni Morandi quando Gianni Morandi aveva quattordici anni. Magistrale.

CUGINI DI CAMPAGNA 6,5

Questi arzilli signori vestiti di glitter e con le zeppe cantano una canzone sulla lettera che non c’è, Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, qui da me, ipotizzava la Schwa. Qualcosa di molto vicino al sogno lucido, alla psichedelia, al viaggio onirico. E con delle armonizzazioni che levate.

MADAME 9,5

Una delle migliori canzoni in gara, quella di Madame. Un ritmo incalzante, con un testo che si fa ossessivo, la sua voce, cambiata nel tempo, a darle corpo. Ottima scelta, quella di presentarsi con un brano così, che racconta un tema ostico e lo fa mettendo in scena un brano che trasforma l’osticità in impulso. A fine brano ringrazia Amadeus per averla fortemente voluta qui a Sanremo, e si commuove, e io che non ho mai voluto parlare in queste pagelle di vaccini e Green Pass, sono costretto a parlarne, maledizione.

ARIETE 6

Ariete è scialla, direbbero forse i giovani (lo dico con lo stesso spirito di chi è convinto che i medesimi giovani poi chiamino quelli come me matusa). E porta una canzone orecchiabile, che con la sua voce, non precisissima, è un tutt’uno. Bene.

MR RAIN 5

Temo, e lo temo con un buon grado di sicurezza, che la canzone di Mr Rain abbia terminato la sua esistenza nel boschetto del mio gradimento. Questo perché va bene essere positivi e costruttivi, specie se si canta di depressione, ma le scorciatoie come il coro di bambini anche no. Anche la linea melodica non è che sia originalissima, poi. Come direbbe una collega di cui non sono autorizzato a fare il nome, un po’ Me contro Te.

PAOLA E CHIARA 10

Un ritorno che è una festa. Una festa per chi ha amato Paola e Chiara quando c’erano, qualche anno fa, per chi ne ha sentito favoleggiare, per chi, come me, ha sempre riconosciuto loro il ruolo di popstar che si meritano. Furore è una canzone pop per muoversi e divertirsi, per questo è stata scritta. Per questo Paola e Chiara l’hanno incisa. A noi non resta che cantarla. Missione compiuta.

LEVANTE 10

Con quella dei Coma_Cose la più bella canzone del Festival, parlo del testo. Bella anche nella musica. Bellissima nell’interpretazione. Levante è in splendida forma, e non possiamo che gioirne con lei, i mostri ormai lontani, dove in fondo dovrebbero stare.

LDA 6,5

LDA ha diciannove anni. Canta bene, il che non è cosa da prendere alla leggera, e canta bene una canzone pop piuttosto classica, seppur con suoni moderni. Io di anni ne ho cinquantatré, ovvio che non è per me che LDA scrive e canta, ma se capiterà in radio, per dire, non starò certo lì a cambiare stazione.

COMA_COSE 10

Un gioiello. Questo sono i Coma_Cose, e questo è L’addio, una canzone che si regge su un testo che pesca immagini tutte efficaci, impeccabili, appoggiato su una base musicale che è un perfetto meccanismo a orologeria, tutti i suoni sono al posto giusto, per farci credere di essere di fronte a un minimalismo che in realtà è tutt’altro. Bellissima.

OLLY 5

Blanco ha distrutto tutto, quando non ha sentito i cori negli earmonitor. Olly lo ama e ha costruito una canzone carina, tutta autotune. Avesse anche distrutto tutto saremmo in un racconto di Black Mirror, invece no, è solo uno che sta in fissa con un collega più famoso.

ARTICOLO 31 7,5

Ritrovarsi quando l’età non è più quella della gioventù ma della maturità, di questo parla il brano di J-Ax e DJ Jad. Una storia di amicizia autobiografica, la loro, che però è anche universale. E che fa accendere la luce dello smartphone come un tempo si sarebbe fatto con lo zippo.

WILL 4

Will è un trottolino amoroso, va detto. Però ha una voce un po’ del cazzo. Quindi no, non funziona, per ora.

LEO GASSMANN 7

Leo è cresciuto. Rispetto al Festival vinto, nella sezione giovani, nel 2020, è cresciuto tanto. Ora è un uomo, giovane, ma un uomo, che prende una canzone bella e la fa sua, mettendo in un angolo il rischio di rimanere offuscato da chi l’ha scritta e dalla sua scrittura.

GIANMARIA  5,5

Ok. Ballad che ha un ritornello up. Che parla di ombre su un ritmo, quindi, veloce. Ok. Ma capito che Kaiser Sose è Kevin Spacey il giochetto non funziona più.

ANNA OXA 7

Ora che il Festival è finito possiamo dirlo, i vari atteggiamenti atipici di Anna Oxa, a partire dal gridare a fine canzone, una canzone alta, assolutamente non sanremese, è stata la sola cosa realmente eversiva di un Festival che prometteva polemiche ma che a parte Rosa Chemical e poco altro è stato un po’ un mortorio. Lei è Anna Oxa, credo non serva altro da aggiungere.

SHARI 6

Shari ha una bella canzone, scritta da lei, in buona compagnia. Ma ha una voce che mal ci si adatta sopra, perché distrae da una melodia interessante, così caratterizzante com’è. Però è una bella canzone. L’appello finale all’amore libero, mah.

GIANLUCA GRIGNANI 7

Gianluca Grignani ci ha regalato due delle immagini tra le più emozionanti di questo Festival. Quando ha provato a sfilarsi la giacca bianca per mostrare la scritta No War sul retro della sua camicia, faticando a farlo, e quando ha prolungato fino allo sfinimento il duetto con Arisa, con una generosità che in effetti gli è caratteristica. E ha portato a Sanremo una canzone che, esattamente su quella falsa riga, è generosa, oltre che impegnativa. Lui ci mette il cuore, come sempre. Meno la voce, e spiace. Ma è un gigante, e non lo si può non riconoscere.

SETHU 6

Far cantare un cantante, specie un cantante appena affacciatosi alla ribalta all’una e tre quarti, anche dopo, è criminoso. Sethu è la vittima, non il carnefice. La sua canzone è la più radicale tra i giovani, gli va riconosciuto. Non media niente, va dritta per la sua strada con coraggio. Magari è una strada sbagliata, ma almeno è lui a aver deciso la rotta.

PAGELLE DI LUCIA

AMEDEUS E GIANNI MORANDI 0

Creo una petizione per essere messa io presentatrice al posto di Amadeus. Forse momento più alto il racconto di Morandi che da minorenne va a prostitute con Gino Paoli, susseguito da Chemical che manda allo sfascio un matrimonio con un limone duro, e direi che si conclude così il festival 2023.

CHIARA FERRAGNI 0

 Suo marito, più esplicativo e interessante dei suoi monologhi. Vorrei provare a lanciare una polemica (stranamente) ma è possibile che ogni volta che salga una donna sul palco la dobbiamo far svilire così? La Ferragni è un’imprenditrice, e anche di un certo livello, di tutto rispetto, ma lei, in quanto donna, invece che mostrarci la sua bravura, il suo talento e la sua intelligenza, ci mostra le stronzate come i meme e il selfie con Amadues, facendosi passare da idiota e facendo passare il concetto che fare l’influencer sia una passeggiata, da coglioni. Perché?

ELODIE 9

Outifit iconico come la su performance, ogni volta che sale sul palco e canta questa canzone lascia sempre più il segno e riesce a superarsi ulteriormente.

COLLA ZIO 6

Oggi ho scoperto che sono i nostri vicini di casa e che ci suonano sempre affianco, e più ascolto la canzone più mi inizio a preoccupare, perché la canzone al primo ascolto è bella, al secondo è carina, al terzo ci sta, è ballabile, ma al quarto e quinto e sesto, ecco, preferisco non continuare. Però hanno cantato bene, bravi.

MARA SATTEI 9

La canzone di Mara Sattei è una canzone che a primo ascolto non ti fa ne caldo ne freddo, a secondo dici “cazzo però, che bella” e al terzo piangi (come ha fatto lei a fine esibizione), e non è casuale questa descrizione, perché è quello che è successo a me, mi sono riascoltata più volte il brano, e mi ha commosso, il testo è splendido e lei una voce dolcissima. Brava Mara, ottimo brano, lo continuerò ad ascoltare.

TANANAI 6

Tananai in questo Sanremo è stato bravo, se l’è giocata bene, molto bene, tanto da imparare a cantare e mostrarcelo apertamente e portando un brano che a Sanremo gioca in casa, vincendo apertamente, tanto che il caro tananai che lo scorso anno era ventiseiesimo su ventisei, oggi si ritrova più di una volta nei primi cinque. Quindi a livello possiamo dirci che Tananai ha vinto.

COLAPESCE E DIMARTINO 9

Questa canzone, lo dico a mani bassi, è ai livelli di Musica Leggerissima, e anzi, a livello di testo, è anche superiore, e questo non era semplice e scontato da realizzare, visto il successone di Musica Leggerissima nel 2020. Ripeto, per me questa canzone è geniale, e io ce l’ho già in testa, e su 28 canzoni direi che non è scontato. Almeno vincono i due premi della Sala Stampa, bella consolazione.

GIORGIA 7

Giorgia anche oggi ci porta la bellezza suprema della voce di Giorgia, ma con la stessa canzone che io non reputo valorizzante al meglio per lei e che penso sia inadeguata da portare sul palco dell’Ariston. Non è giusto non vedere una voce come quella di Giorgia sul palco, ma con questo pezzo, purtroppo, c’era da aspettarselo.

MODA’ 7

Oggi hanno fatto LA performance, rispetto a tutte le sere precedenti, potente, sentita, pronta a buttare sul palco tutto il dolore e la sofferenza che Kekko ha vissuto durante la depressione, come racconta nel testo del brano. Bravo, oggi mi è davvero piaciuto.

ULTIMO 5

Ultimo è quel compagno di classe che diceva di non aver studiato, poi prende sette, si lamenta e frigna per una settimana, questa canzone è la rappresentazione esatta di questo fenomeno, che con lui si ripete sempre e con la sua non vittoria si ripeterà per tutto il mese.

LAZZA 6.5

Se ascoltata questa canzone distrattamente, non guardando, mentre fai altro, può sembrare qualcuno che parla con una paralisi facciale, parole confuse, mangiate e poco chiare. Ma togliendo questo, la canzone è bella, funziona, la base è bella, funziona e si vede.

MARCO MENGONI 8

Vincitore di Sanremo, arrivando primo per la sala stampa, per il pubblico e per i duetti, cosa doveva vincere più di così? Io l’ho detto la prima sera, Mengoni è Mengoni e avrebbe vinto a mani basse, con estrema facilità, non c’era realmente una competizione.

ROSA CHEMICAL 10

Inizia già facendomi prendere punti al fanta Sanremo per la doppia scapezzolata, ho fatto bene a metterlo come capitano. La so già tutta a memoria, non per modo di dire. Potrei parlare di quanto è bella la canzone, ma poi mi si è stravolto tutto con il twerk sopra Fedez, susseguito da limonata sul palco, ma cosa potevo volere di più in diretta Rai. (in più quanti punti per crisi di coppia Ferragni-Fedez?). Rosa sei il mio nuovo mito, per me hai vinto tu.

I CUGINI DI CAMPAGNA N.V.

Ok, dopo questa serata penso che non rivedrò più la loro faccia e non riascolterò più uesta canzone o una loro canzone in generale, ma devo dire a me va bene così.

MADAME 8.5

Madame scalza e con un abito già spaziale. E anche l’ultima sera spacca con una canzone che trovo meravigliosa e sono certa rimarrà, in radio, in giro, sui social, insomma non sarà l’ultima volta che la sentiremo e ne sono felice, perché merita.

ARIETE 7

Meglio ancora delle scorse sere, ha cantato bene, era bella sciolta, e nonostante il malus per il cappellino, che si è tolta solo la prima sera, a me è piaciuta, sia la canzone, che avendola scritta Calcutta, di cui io sono fan, sapevo mi sarebbe piaciuta, ma anche lei, che se l’è cavata benissimo per essere il primo Sanremo.

MR RAIN 5

Me lo ricordavo diverso lo Zecchino d’Oro.

PAOLA E CHIARA 9

FURORE, FUROREEEEEE.

Da domani tutti in discoteca a cantare e ballare questa canzone ricoperti di strass e brillantini ovunque. A me sono piaciute e parecchio, bravissime, un ritorno pazzesco.

LEVANTE 9+

Maestosa. Penso che non poteva fare meglio di così e che non la meritano, Levante si è dimostrata per pochi, perché la sua posizione in classifica è a dir poco scandalosa, e io sono felice di rientrare in quei pochi che comprendono appieno Levante apprezzandola al 100%. Brava.

LDA 6.5

LDA è bravo, penso che apunto abbia ancora bisogno di trovare in totalità la sua strada, il suo genere e la sua personalità musicale, ma ci dimostra di stare bene sul palco e alla sua età non è scontato.

COMA COSE 9+

Il posto nella classifica dimostra quanto la gente non sia pronta all’autenticità, perché è questo che hanno portato queste sere, un amore vero, un esibizione pura, con una canzone che trasmette emozioni e messaggi e a Sanremo passa solo chi parla di niente, fuffa, e prevedibilità, ma cosa possiamo farci?

OLLY 5

Una canzone che fa il verso a Blanco, ma a differenza di Blanco non ha funzionato, ed è evidente anche per il voto del pubblico, simpatica, per carità, ma niente di imperdibile.

ATICOLO 31 8

Gli Articolo31 hanno fatto un buon ritorno e si è notato, un ritorno apprezzato un po’ da tutti, e che si spera non finisca qui, e sono certa non sarà così. Non mi aspettavo quella posizione in classifica, ma alla fine non gli è andata troppo male, basti pensare a Levante.

WILL 5

Will non mi è piaciuto, sarò sincera, ma adifferenza di altri non mi ha dato fastidio ascoltarlo, è più una sensazione di indifferenza e penso che purtroppo è questa la fine che farà il suo brano, cadere un po’ nell’oblio dell’indifferenza, e non perché lui se lo meriti, ma perché c’è ancora molto lavoro da fare, che essendo giovanissimo sono certa che avrà modo di affrontare e migliorarsi, però ecco, concordo abbastanza con la sua posizione nella classifica.

LEO GASSMANN 7.5

La sua posizione in classifica per me è scandalosa, soprattutto per il suo percorso musicale, che con questo pezzo ha mostrato una crescita incredibile e delle performance canore non banali, anzi. Ma alla fine quello che ha portato sul palco sono certa gli porterà risultati nel futuro.

GIANMARIA 5

Gianmaria forse è stato il personaggio in gara che ho apprezzato meno, sarà che già a Xfactor non mi piacque troppo, sarà la canzone che non mi ha fatto impazzire, sarà che è partito come secondo la prima sera stonando e leggendo il gobbo o che si mostra abbastanza con quest’aria di menosità mascherata a innocenza, che non c’è cosa che odio di più, specialmente da chi qualcuno a tutti gli effetti ancora non lo è, ma ho provato comunque a dargli una possibilità, a cercare di farmi affascinare o a trovare il bello il più possibile, ma non ci sono riuscita, quindi la ma opinione dalla prima sera non è cambiata.

ANNA OXA 7

Speravo in una rissa come dicevano i rumors, tra lei e Madame, ma purtroppo non ci ha lasciato troppe perle in questo Sanremo. La canzone non la reputo un capolavoro, lei rimane una voce incredibile, ma decisamente la posizione in classifica se l’è giocata con quel tweet contro chi non ha compreso e apprezzato il suo pezzo, ma alla fine rimane Anna Oxa e cosa gliene frega?

SHARI 6

Mi è spiaciuto vederla in penultima posizione, perché è una ragazza giovanissima e sul palco è stata brava, portando un pezzo niente male e un duetto incredibile, ma forse la competizione in questa edizione era troppo grande e agguerrita e non ha giocato a suo favore. Brava per l’appello all’amore libero, io apprezzo sempre.

GIANLUCA GRIGNANI 7

Grignani è Grignani, la canzone ripeto mi piace, lui non ha portato sul palco in questi giorni le sue migliori esibizioni della vita, ma rimane un personaggio e un artista incredibile e non gli si può dire nulla su quello.

SETHU 7

Per me Sethu tra i giovani venuti fuori da Saremo Giovani è il più forte e lo dimostra continuamente, in ogni performance, dal primo giorno, ai duetti, alla finale e gli auguro che il suo ultimo posto gli sia da auspicio come a Tananai, da farlo salire in vetta alle classifiche, tutto è possibile.

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