Centro Di Gravità Permanente di Franco Battiato, la complicata ricerca del sé

Citazioni, sfottò, evasioni e immagini suggestive dal mondo. Ecco il significato di Centro Di Gravità Permanente di Franco Battiato

centro di gravità permanente di franco battiato

Ph: rabendeviaregia/Wikimedia


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Senza Centro Di Gravità Permanente di Franco Battiato la scena italiana sarebbe stata la stessa? Probabilmente no, anche perché “capire Battiato” è il dilemma che anche i Bluvertigo si pongono nel testo de L’Assenzio, ma la bellezza di questo brano intramontabile è proprio nella sua complessità.

Con questa canzone dall’album La Voce Del Padrone (1981), Franco Battiato racconta il senso di smarrimento in una società in costante cambiamento. Nello stesso tempo si prende gioco dell’uomo incontentabile che disprezza tutto: “Non sopporto i cori russi, la musica finto rock, la new wave italiana il free jazz punk inglese, neanche la nera africana”. Eppure Centro Di Gravità Permanente è tutt’altro che un atto di disprezzo.

Il cantautore siciliano snocciola tutta la sua cultura e le sue letture attingendo dal filosofo e mistico Georges Ivanovič Gurdjieff e spostandosi qua e là nel mondo, dalla “vecchia bretone” con accessori asiatici all’italiano Matteo Ricci, uno dei “gesuiti euclidei” che si finse monaco buddista per essere accolto dalla dinastia di Ming ed evangelizzare la Cina dall’interno. Una condanna – scrive Fabio Cinti su Rockit – anche all’ossessione della Chiesa Cattolica per l’evangelizzazione.

In questa altalena giocosa tra Europa e Oriente, Franco Battiato colloca il suo smarrimento e si getta alla ricerca di quello stato intermedio dell’uomo troppo spesso dominato da bisogni materiali e fame intellettuale. La canzone è dunque il diario del suo viaggio alla ricerca del sé durante il quale incontra vari personaggi ora bizzarri e ora no, che lo porta in giro per il mondo – circostanza che Battiato inserisce molto spesso nei suoi capolavori – nel disperato tentativo di rispondere alle sue domande.

Non una canzone amara né rabbiosa: come già detto, Centro Di Gravità Permanente di Franco Battiato è un brano giocoso che gode dell’influenza di Giusto Pio negli arrangiamenti e che soprattutto, proprio grazie allo sfondo musicale, alleggerisce l’ascoltatore dal peso della profonda riflessione.

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Testo

Una vecchia bretone
con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù.
Capitani coraggiosi
furbi contrabbandieri macedoni.
Gesuiti euclidei
vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori
della dinastia dei Ming.

Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
avrei bisogno di…
Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
over and over again

Per le strade di Pechino erano giorni di maggio
tra noi si scherzava a raccogliere ortiche.
Non sopporto i cori russi
la musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese.
Neanche la nera africana.

Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
avrei bisogno di…
Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
over and over again…

You are a woman in love baby come into my life
baby I need your love
I want your love
over and over again