Massima potenza per i Samsung Galaxy S23 con chip Qualcomm in overclocking?

Per questa generazione di top di gamma nulla è lasciato al caso

Samsung Galaxy S23

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Sono sempre più interessanti le informazioni che ruotano intorno ai Samsung Galaxy S23, in particolare relative al “motore” che spingerà le prestazioni delle prossime ammiraglie. In particolar modo, sembra sempre più probabile che sui top di gamma si sceglierà di utilizzare solo un chip Snapdragon e non anche la soluzione Exynos, in tutti i mercati globali. Il tutto per la gioia soprattutto di europei e anche italiani.

Va ricordato che la serie Galaxy S22 è stata equipaggiata con un chip Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1 nella quasi totalità dei mercati. Ha fatto eccezione l’Europa per la quale si è pensato, ancora una volta, alla soluzione Exynos. Per quanto una nuova generazione di quest’ultimo processore sia pure in sviluppo, la scelta per tutti (e davvero tutti questa volta) i Samsung Galaxy S23 sarebbe invece ricaduta sull’opzione Qualcomm.

Un indizio inconfutabile che va nella direzione appena riportata è rappresentato dalle diverse certificazioni (Geekbench e non solo) delle nuove ammiraglie segnalate sempre con chip Qualcomm Snapdragon 6 Gen 2. L’aspetto positivo è che non solo il modello Ultra sembrerebbe essere pronto a questa soluzione ma anche gli esemplari più economici, standard e ancora Plus. Accanto all’utilizzo di questa specifica tipologia d’hardware, Samsung sembrerebbe anche pronta ad impiegare il chip in overclocking. Ciò significa che la soluzione potrebbe essere impiegata al suo massimo, aumentando la frequenza delle operazioni processabili.

I dati ufficiali di Qualcomm per Snapdragon 8 Gen 2 dicono che la CPU principale può arrivare ad una frequenza fino a 3,19 GHz. Al contrario, i risultati dei benchmark per Galaxy S23 e Galaxy S23 Ultra mostrano clock a 3,36 GHz. Persino la la GPU sarebbe “potenziata” e funzionerebbe a 719 MHz invece di 680 MHz. Insomma, le prossime ammiraglie promettono già benissimo con la soluzione Qualcomm e finalmente anche gli europei e gli italiani in particolare potrebbero beneficiarne.

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