X Factor 2022, la finale: le pagelle di Lucia e Michele Monina

La peggiore edizione di sempre, con tanto di regolamento cambiato a programma quasi già in onda, niente eliminazione a ogni manche, e dopo l’anno scorso era davvero difficile ipotizzare qualcosa che andasse anche più giù


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PAGELLE DI MICHELE

IL PROGRAMMA 2

A parte le basi che partono troppo presto, gli strumenti che non funzionano, le banalità dell’arrivo al Forum o delle frasi introduttive dei singoli concorrenti, la noia dei giudici, l’incapacità dei concorrenti, un format ormai logoro, una presentatrice che mi ha spinto a sperimentare sostanze psicotrope come a bere il liquido profumato dei diffusori che ho in sala, che dire, il resto avrebbe anche potuto funzionare, ma non ha funzionato manco quello. La peggiore edizione di sempre, con tanto di regolamento cambiato a programma quasi già in onda, niente eliminazione a ogni manche, e dopo l’anno scorso era davvero difficile ipotizzare qualcosa che andasse anche più giù. Pure I duetti e I medley della Michielin, dai, ridatemi le partite dei mondiali e nessuno si farà male.

FRANCESCA MICHIELIN 2

A vederla finalmente duettare coi finalisti di questo X Factor 2022, per lei X Factor 20-22, si potrebbe anche capire il perché del suo coinvolgimento come artista, una ex concorrente con una importantissima carriera solista che torna sul luogo del crimine per accompagnare a un futuro incredibile successo quattro artisti in cerca di successo.

No, scherzo, anche lì ha fatto cagare come sempre, di successo non ne ha mai azzeccato uno e la scelta di prenderla come presentatrici è uno dei grandi misteri della civiltà contemporanea.

Però, in attesa di capire sotto quale ruolo riuscirà a infilarsi ancora una volta al Festival della Canzone Italiana di Sanremo, lei che non manca da quel palco da anni, come concorrente, in duetto, come ospite, addirittura come direttore d’orchestra, lei ancora non diplomata al triennale di canto Jazz al Conservatorio a vestire I panni di chi di musica ne sa davvero, della serie “vale davvero tutto”, in attesa di capire sotto quale ruolo riuscirà a infilarsi ancora una volta al Festival della Canzone Italiana di Sanremo, multiforma come pochi, possiamo finalmente archiviare l’esperienza da brava presentatrice di X Factor, esperienza che dal suo punto di vista sarà l’ennesima casella flaggata nel suo CV, dal nostro qualcosa a metà strada tra il supplizio e la noia mortale. Incapace di tenere la scena, in palla a ogni deviazione sulla scaletta, simpatica quanto il nostro compagno di scuola che alla cena del decennale dalla maturità nessuno ha ben presente chi fosse e effervescente come una bottiglietta di Ferrarelle lasciata per troppi giorni senza tappo, la Michielin è la prova provata che no, non è affatto vero, non è che l’ostinazione e la caparbietà, propria o della propria manager, porti poi a raggiungere il risultato prefisso. A volte toccherebbe dirselo e ascoltare chi te lo dice e lasciar perdere. E ciccia, pazzesco, se possibile è peggio di regaz, se lo ripeti mille volte, urlando.

STOCAZZETTO 2

Doveva essere lo stratega che avrebbe insegnato la vita (professionale) ai suoi inesperti colleghi di banco, invece ha passato tutte le puntate a essere bullizzato da tutti, finendo con una sola concorrente in gara in una edizione che verrà ricordata non solo come quella coi concorrenti più scarsi, ma anche come la più noiosa. Certo, ha pianto come non faceva da tempo immemore, ma lo ha fatto durante Hot Factor, e se X Factor lo hanno guardato in quattro gatti qui di gatti davanti agli schermi ce ne saranno stati al massimo due, ma per il resto è stata la vera incarnazione di un naufragio prevedibile ma non per questo meno fatale. Piccola chiosa, mostrarsi, come nella cover dell’orribile singolo proposto ovviamente sul palco del Forum, uso privato di una rete privata, senza tatuaggi, con cicatrice da intervento in evidenza è qualcosa di talmente cattivo gusto che quasi mi spinge a pubblicare un primo piano del mio buco del culo, come nella famosa copertina dei Type O Negative, per vostra fortuna solo quasi.

PS
Dire che si è fatto una canna coi Tropea e subito dopo aggiungere che questo significa che hanno fatto gavetta ci dovrebbe dire molto sull’idea di gavetta e di se stesso che ha Stocazzetto.

DARGEN D’AMICO 3

Ha passato buona parte del tempo a litigare col suo datore di lavoro, e no, non sto parlando di Sky. Il resto del tempo invece lo ha passato a fare battute e giochi di parole puntata dopo puntata sempre meno divertenti e meno a fuoco. Una sorta di cavalcata wagneriana verso l’imbarazzo totale, da parte di uno che si pensava avrebbe finalmente capitalizzato il passaggio sanremese con Dove si balla, primo affacciarsi al successo mainstream dopo una carriera più che encomiabile fatta di parole e musica. Come trovarsi finalmente a giocare una finale di Champions dopo aver a lungo militato in Serie B e sul più bello mangiarsi un goal a porta vuota in mondovisione. Fortuna solo che la mondovisione, qui, è un programma in terza serata su un canale oltre I duecento del digitale terrestre, e se un albero cade nella foresta e nessuno lo vede cadere, mi sa, non è caduto davvero.

RKOMI 3

Unico picco di questa stanchissima e stancantissima edizione di X Factor la friendzonata subita da Rkomi da Calvairate da parte di Beatrice Quinta con la quarta. Una cosa talmente cringe da finire dritta dritta nell’affascinante, come quello che cade rovinosamente e invece di commuoverci o farci preoccupare ci fa scoppiare a ridere. Non per una faccenda di street credibility venuta meno, uno che si presenta a Sanremo a torso nudo cantando quella robetta o che ha come picco creativo La coda del diavolo, feat Elodie, sta alla parola credibilità come io al politicamente corretto, quanto piuttosto per come la questione è montata puntata dopo puntata, gli occhi dolci, le frasi dolci, I batticuore mentre lei, Beatrice Quinta, si mangiava il palco e diventava l’incarnazione 2.0 della bomba sexy versione italiana. Solo che poi viene fuori che era tutta una scenetta a nostro beneficio, cosa di cui lei neanche sarebbe stata messa a conoscenza, con Rkomi nei panni di quello che segue il copione, cinicamente freddo, al soldo del programma. Manco questa piccola gioia ci hanno saputo regalare, tutto finto come il loro dire “sei un grande talento” a chiunque capiti da quelle parti. Il fatto che mi abbiano fatto sentire un suo medley, va detto, sarà la base di partenza della class action che intendo fare a Sky.

AMBRA 4

Una cosa le va riconosciuta, la davano per perdente un po’ tutti, con la squadra evidentemente peggiore, anche per suo demerito, con meno esperienze musicali di un parterre che comunque sta al buon gusto in musica quanto due quarti dei giudici stanno all’altezza, seppur lei sia quella che ha venduto più dischi di tutti lì, parlo di dischi veri, con le sue emozioni a guidarne le scelte in maniera un po’ troppo dichiarata, come se davvero la musica non fosse quasi sempre calcolo, da quelle parti, invece che sentimento, la davano per perdente un po’ tutti ma alla fine almeno in finale I Tropea ce li ha portati, per altro facendo fuori proprio gli Omini, che il giudice più anziano stava saggiamente guidando, si diceva, verso una ipotetica vittoria finale, strategie che hanno fottuto lo stratega. Ma siccome uno non va a X Factor per sentirsi dire che è un combattente che non molla fino alla fine, ma per provare a capitalizzare una carriera, televisivamente parlando, non così eccelsa da anni, o quantomeno per far vedere una sfaccettatura del proprio carattere artistico non troppo in vista, direi che nel complesso si può serenamente dire che Ambra a X Factor è stata una vera disfatta. Fortunatamente se ne sono accorti in pochi, e soprattutto fortunatamente domani ci saranno altri disastri su cui gli haters si potranno accomodare, e poi uscirà un bel film e tutto sarà dimenticato.

MEDUZA N.C.

Effetto Tananai, ma non tanto perché cantino in playback, I Meduza non cantano, appunto. Ma perché la base parte prima che loro siano al centro della scena, salvo poi riprendere al momento giusto. Come iniziare una finale facendo una bella figura di merda (parlo della regia, non della band italiana più streamata al mondo).

PINGUINI TATTICI NUCLEARI 9

Diciamolo apertamente, I sei ragazzi di Bergamo I giudici di X Factor non li avrebbero mai presti nel programma, per dirla con loro, troppo poco cool per poter ambire a un post nel programma che, però, ha meno spettatori di quanti ne faranno loro l’estate prossima dal vivo, negli stadi. A riprova che il talento con l’X Factor di cui tanto parlano ha poco a che vedere. Loro di talento ne hanno da regalarne anche agli angoli della strada. Per loro e nostra fortuna.

BEATRICE QUINTA 8

Grazie, Beatrice Quinta, ci hai fatto andar giù l’amaro sciroppo di questo X Factor un po’ più piacevolmente di quanto di suo avrebbe mai potuto fare. Col tuo giocare la carta della sex bomb, il tuo venderti da performer, a metà strada tra una Britney Spears un filo più intonata e una Cher più in carne, brava a cantare e fare proprie le canzoni scelte di volta in volta, brava a tenere la scena e lasciarci pensare che in fondo in fondo si stia dibattendo sul palco come una ossessa per noi, brava, soprattutto a non prendersi mai troppo sul serio, credo di aver capito. Fuori da quel contesto, onestamente, non saprei dove potrebbe andare, ma se la Michielin è praticamente ovunque, lei che è l’incarnazione della frigidità artistica, direi che ci sono buone speranze anche per te.

SANTI FRANCESI 4

La noia. La prevedibilità. L’assenza di stupore, quello della notte cantato da Mina. Il mestiere che spodesta le emozioni. Non mi avevano convinto come The Jab a Amici 2017, nelle tre fasi eliminatorie di X Factor prima del 2022, a Musicultura nel 2021, non l’hanno fatto a X Factor 2022, dove per di più la lunga gittata ha evidenziato tutti I limiti del caso.

TROPEA 3

Volevo iniziare questa specifica pagella scrivendo che avevo passato del tempo, decisamente più del necessario, per farmi venire in mente un personaggio di film, di romanzo, di serie Tv che potesse rappresentare lo spirito dei Tropea, cioè di chi è costantemente dato per spacciato, non per una questione di sorte avversa, di lignaggio, di cattiveria altrui, ma proprio per una faccenda di demeriti personali, demeriti giusto un filo smussati dal fatto di trovarsi in un contesto dove di meriti ce ne sono comunque pochini, quindi di chi prende costantemente porte in faccia perché se le merita, ma alla fine continua a resistere e andare avanti, contro tutto e tutti. Ma non è vero che ci ho passato del tempo, ci ho pensato ora che sto scrivendo e neanche mi ci sto sforzando troppo, per cui il personaggio in questione non c’è, e loro sono semplicemente una band senza futuro, almeno nel mainstream, buona per fare cover, anche personalizzate, nei pub. Forse. Se però sento di Luna dei Verdena o Asilo Republic fatte da loro, vi giuro, li ammazzo, e abitano anche dalle mie parti, quindi occhio.

LINDA 2

Se Linda non fosse stata venduta come una stereotipata figura della comunità LGBTQ+, con addirittura la svisata su quanto I social possano essere cattivi, se, cioè, non si fosse sempre sottolineato il suo essere se stessa, con le proprie fragilità, la sua fatica a trovare il proprio posto nel mondo, il suo essere così sensibile, se, in sostanza, la si fosse giudicata per come canta e non per la sua storia, venduta come “un caso umano”, Linda avrebbe seguito X Factor da casa, per altro alzando di qualche punto percentuale gli ascolti. Invece è arrivata fin lì, stonando quando c’era da stonare, nel solo momento cioè in cui è uscita dal solito cliché, Dio mi scampi dal parlare di comfort zone, e reiterando la solita solfa per tutte le puntate, sempre la stessa lagna cantata nella stessa maniera lagnosa. Poi uno dirà, è giovane, non ha esperienza, ci mette il cuore. Tutto verissimo. Ma X Factor è un gioco, oltre che un programma TV, e fare le pagelle è a sua volta un gioco, un critico musicale di suo non dovrebbe mai dare voti. Quindi nel gioco che sto facendo mi tocca dire che Linda è davvero un grosso NO, stonata  per altro come una campana.

PS

La Michielin l’ha descritta come “la tigre di questa edizione”. Si è dimenticata di dire che era la tigre imbalsamata.

PAGELLE DI LUCIA

FRANCESCA MICHIELIN 3

Per l’ultima puntata di X Factor la Michielin ci ha degnati di un regalo, mostrarci che non solo è negata per fare la conduttrice di un programma, ma che è negata anche a cantare, e non ce lo ha dimostrato solo una volta, ben quattro, in ogni duetto con i finalisti.

Per di più mi domando perché lei abbia cantato più degli ospiti e soprattutto dei Pinguini Tattici Nucleari, che letteralmente riempiono 10 stadi, ma d’altronde ancora non ho avuto la risposta del perché sia la presentatrice, quindi direi che va bene così, rimarranno misteri.

FEDEZ 3

Fedez ha definito Linda la voce di questo X Factor 2022, questa affermazione dimostra quanto poco ne sa e ne capisce di musica, e va bene così, perché d’altronde questi giudici rappresentano bene questo programma, un programma di musica che di musica non ha niente.

RKOMI 5

Rkomi oggi stranamente silenzioso, tranne quando è salito sul palco a cantare nudo. Rkomi è stato a questa stagione di X Factor come una tisana digestiva e dimagrante dopo una scorpacciata di Mc Donals. Completamente inutile.

DARGEN D’AMICO 6.5

Dargen è Lundini guardato solo da 70enni, assolutamente fuori luogo. Non ho ben compreso il senso di portare un Dragen D’Amico a X Factor, devo dire l’ho apprezzato, ho apprezzato sia la sua posizione di giudice, sia come ha gestito la sua squadra, ma nonostante ciò non l’ho visto adatto a un programma di questo tipo, probabilmente una trovata quella di farlo litigare con Fedez, può essere, ma tanto ad aver visto X Factor rimaniamo solo io e mio padre, quindi non una grande idea di marketing.

AMBRA 7

Ambra ha avuto la squadra più scarsa ed è l’unica che non è nel mondo musicale, eppure è il giudice che ho apprezzato di più e ho trovato più azzeccato e più al suo posto, è vero che la competizione non era delle migliori, ma devo dire che a me è stata simpatica e non mi è dispiaciuto averla lì.

BEATRICE QUINTA 7

Beatrice è forte, un gran personaggio, nella prima esibizione è riuscita a oscurare la Michielin che fa

quello di mestiere da ben più tempo, quindi non semplicissimo. Beatrice si è conquistata il palco e la finale, con performance che erano veri e propri spettacoli, quindi penso che fuori da X Factor potrebbe andare per un po’, andrei anche a vedere un suo concerto per curiosità, perché penso potrebbe anche essere interessante e divertente. Nonostante ciò abbiamo visto vari fenomeni come Beatrice Quinta, e temo abbia davvero vita breve, ci sono vari esempi, la già citata Roshelle, Martina Attili, N.A.I.P, e potrei dirne una marea se non fosse che addirittura non ricordo il nome.

SANTI FRANCESI 7

Loro tecnicamente e vocalmente i più bravi, l’ho detto fin dall’inizio, e si vede che fanno musica da anni, perché sanno farlo. Ma non sono mai arrivata a dargli un 10, perché gli mancava qualcosa, quel pizzichino di sale per rendere il piatto perfetto, quel pizzico di sale che Beatrice Quinta ha, a cui magari manca la tecnica precisa, ma che grazie a quel pizzico di sale è riuscita a scavalcarli, perché è diventata lei l’icona di questo X Factor, al posto loro.

TROPEA 5

I Tropea non mi fanno impazzire, e per intenderci non me li ascolterei fuori di lì, però bisogna ammettere che hanno fatto il percorso di crescita maggiore, più di sei volte al ballottaggio, a rischio eliminazione e sotto pressione e poi tante performance toste ma anche ben riuscite, quindi posso dire non li reputo bravi, ma sicuramente il posto nella finale se la meritano e se la sono sudata più loro che Linda.

LINDA 3

Linda nella presentazione dice che la musica le trasmette la dose di autostima di cui ha bisogno, ma

secondo me è proprio questo il suo problema, oltre ha steccare parecchie note, Linda è insicura, sul palco, mentre canta, è il risultato è che le esibizioni ci appaiono sempre come una lagna, ci fanno venire il latte alle ginocchia, e non tanto per la scelta dei brani, ma proprio per la modalità, la vitalità, il brio che manca.

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