Massimo Ranieri a Domenica In racconta la verità sull’incidente: “Sentivo dolori lancinanti al costato”

Massimo Ranieri racconta a Domenica In la verità sull'incidente al Teatro Diana di Napoli: "Potevo sfracellarmi, sono stato molto male"

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Ph: gnuckx/Wikimedia


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Con l’arrivo di Massimo Ranieri a Domenica In non possono mancare le note di Perdere L’Amore, il suo più grande successo insieme a Se Bruciasse La Città e Rose Rosse.

Di fronte a Mara Venier c’è un uomo, ancor prima di un artista, che dall’alto dei suoi 14 milioni di dischi venduti in tutto il mondo ricorda che il successo è arrivato “a detta vostra”, rivolgendosi al pubblico. La modestia è genuina, e ancora oggi Massimo Ranieri ringrazia lo studio di Rai 1 per l’omaggio ricevuto.

Con la sua gentilezza racconta l’incidente al Teatro Diana di Napoli, quando ha fatto spaventare il pubblico con quella caduta che gli è costata la frattura di 4 costole. “Mi ha salvato la mia esperienza circense”, spiega il cantautore che racconta di aver avuto la lucidità di posizionarsi di lato prima di impattare al suolo per evitare di cadere di testa o di viso.

La realtà, tuttavia, non è quella che abbiamo sempre saputo. Il cantautore rivela che la prima diagnosi era risultata incompleta. Dieci giorni fa l’artista, mentre girava, ha sentito dei “dolori lancinanti al costato che lo hanno costretto a sottoporsi a nuovi controlli in clinica. “Alla prima radiografia non sempre si vedono tutte le fratture”. Dai nuovi esami, infatti, Massimo Ranieri ha scoperto che a causa l’incidente gli aveva provocato ben 4 fratture alle costole, non soltanto una, più una frattura al polso e al braccio:

Sono stato molto male. Dieci giorni fa, mentre giravo, ho avuto dolori lancinanti al costato e mi sono preoccupato: così, sono andato in clinica a fare dei controlli e ho scoperto che a essere fratturata non era una costola, ma addirittura quattro costole, oltre al polso e al braccio”.

“Sono qui a raccontarlo”, conclude Massimo Ranieri con un sorriso. Il peggio è stato evitato proprio per la lucidità di quel momento:

“Mentre cadevo dal palco ho realizzato che potevo sfracellarmi, mettendo il piede in fallo sono riuscito a girarmi, grazie anche alla mia arte circense, e a portare tutti i miei 80 chili su una spalla”.

La presenza di Massimo Ranieri a Domenica In è anche un’occasione per ritrovare l’amica Mara Venier, che confessa di provare per lui la stessa emozione che proverebbe una bambina specialmente mentre il cantautore presenta il suo nuovo singolo Lasciami Dove Ti Pare.

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Testo

Troppi pensieri in una sola testa
Quante domande senza risposta
Tu resti la mia bugia preferita
A volte l’unica via d’uscita

Vivo di attimi e di giorni spenti
Di entusiasmi da prima volta
Tra alti e bassi, applausi e sassi
Provo a cambiare idea, ma tu non passi

E che non importa quante lacrime hai pianto
Se gli occhi ridono prima di andar via
Mi dispiace se rimane un rimpianto
Rinchiuso dentro te

Lasciami dove ti pare
Fra le cose belle o da dimenticare
Mettimi in soffitta oppure in fondo al mare
Nascondimi tra le parole
Lasciami tra i tuoi capelli
Nei ripensamenti o dentro l’ascensore
Che dopo la pioggia torna sempre il sole
In un pensiero prima di dormire
Nella tasca del cappotto, prima di andare
Lasciami dove ti pare

Io sono uno a cui le cose piace farle
Anche sbagliarle è sempre meglio di non farle
Nei tuoi discorsi c’è troppa teoria
C’è sempre un filo di malinconia

E non importa quante lacrime hai pianto
Se gli occhi ridono prima di andar via
E mi dispiace se rimango un rimpianto
Rinchiuso dentro te

Lasciami dove ti pare
Fra le cose belle o da dimenticare
Mettimi in soffitta oppure in fondo al mare
Nascondimi tra le parole
Lasciami tra i tuoi capelli
Negli appuntamenti o nel tuo raffreddore
Sotto la pioggia che ti allarga il cuore
In un pensiero prima di dormire
Nella tasca del cappotto, prima di andare

Lasciami dove ti pare
Lasciami dove ti pare
Tra le cose belle o da dimenticare
Mettimi in soffitta oppure in fondo al mare
Ma incoraggiami con le parole
Lasciami tra i tuoi capelli
Nei ripensamenti o dentro l’ascensore
Che dopo la pioggia torna sempre il sole
In uno sguardo prima di partire
Nella tasca del cappotto, prima di andare

Lasciami e non ci pensare