X Factor 2022, terzo live: le pagelle di Lucia e Michele Monina

Michielin mette tutti d'accordo: un 3 da parte mia e un 3 da parte di Lucia


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PAGELLE DI MICHELE

FRANCESCA MICHIELIN 3

Sarà capitato anche a voi di dirvi, qualche volta, “se solo avessi saputo da giovane le cose che so oggi la mia carriera scolastica o universitaria sarebbe andata via liscia con molta meno fatica”, considerando il know-how acquisito nel tempo, le esperienze fatte, e anche quel senso di discernimento di cosa sia importante e cosa no che, in gioventù, ci era negato proprio dall’inesperienza. Del resto, vi sarà anche capitato di dirvi che quel che oggi vi manca è proprio l’elasticità mentale di chi è più giovane, quella freschezza anche della materia grigia che ci permette di essere mentalmente elastici, di adattarci con facilità anche a situazioni complesse, in poche parole, l’attitudine a apprendere velocemente quel che c’è da apprendere, stare sul pezzo agili come gazzelle. Mica è un caso che da giovani bastano un paio di settimane all’estero per imparare di una lingua straniera quello che mesi e mesi di libri studiati non farebbero apprendere a noi, oggi. E mica è un caso che i nativi digitali siano così più abili di noi con certi device fin da prima di imparare a parlare e camminare. Bene, tutto questo non sembra valere per Francesca Michielin, che al terzo live di X Factor e con già all’attivo le varie fasi delle audizioni è ancora stopposa come un piatto di pasta integrale mangiato nella convinzione ci faccia dimagrire (questo è un messaggio in codice rivolto a mia moglie). Fortuna che altre quattro puntate e anche questa brutta esperienza ce la lasceremo alle spalle.

STOCAZZETTO 5

Per essere uno che in teoria lavora nel mondo dello spettacolo, Stocazzetto palesa un disagio nel passare per quel che in realtà è, che si tratti di fare i video su Instagram per la ditta di famiglia come di stare dietro un banco dei giudici a far finta di interessarsi al futuro di ragazzi di cui a stento ricorda il nome, che in realtà penseremmo proprio di chi davanti a una telecamera non ci è proprio abituato a stare. Simpatico non è simpatico, ma questo mica è qualcosa su cui si può lavorare con gli autori o il regista, ma che appaia anche costantemente in difficoltà nell’apparire naturale è qualcosa che a sua volta mette anche noi a disagio, il che è quantomeno fastidioso, considerando che X Factor noi ce lo vediamo per lavoro (spero sia così per tutti gli altri due gatti, perché farlo per gusto credo rientri in patologie catalogate come estreme). Disagiato (anche perché preso di mira dai colleghi) e disagevole (il 5 è per un senso di solidarietà con il più bastonato da tutti).

DARGEN D’AMICO  5

Quando, come già al primo live, c’è stato un breve scazzo col suo datore di lavoro in molti (molti di noi quattro che lo vediamo, i numeri possono essere relativi, è noto), lì a perculare La dolce vita di cui, per altro, è anche lui autore, ci siamo chiesti se valesse la pena mandare a puttane una collaborazione anche proficua, pure Mille è sua, e questa collaborazione qualche centinaio di euro con lo streaming avrà pur fruttato, per andare a fare il pagliaccio in televisione. In realtà, credo e temo, era tutto parte di un copione scritto, dove Dargen deve interpretare il ruolo di quello sagace che parla per calambour, manco fosse la reincarnazione di Andrea G. Pinketts, e la gara solo un incombenza atta a farglieli fare. Detto ciò, cronachisticamente, vorrei sottolineare come al terzo live questa modalità abbia già abbondantemente rotto il cazzo.

RKOMI 4

Passare per il rivoluzionario che si indigna per le storture del programma mentre si è dentro il programma, per di più con outfit discutibili (dimmi tu se devo parlare di outfit io, per di più oggi che non esibisce la camicia aperta sul petto implume), gli occhi languidi a beneficio di camera è credibile come mio figlio Tommaso che prova a spiegare a me e mia moglie che no, non è stato lui a spazzolarsi qualsiasi cosa di commestibile si trovasse in casa al momento del suo rientro dal liceo. Detto che non sa parlare un italiano fluente, che esprime una disperazione certo giustificata dall’essere lì, un po’ meno dall’essere lì in quanto artista che ha venduto di più negli ultimi due anni, fatto che mentre canta è occultato da quella voce alla Pupo e dall’inutilità delle parole che utilizza, direi che la scelta di passare per X Factor è forse meno sensata della scelta di darsi alla musica, presa anni fa, quando ancora era solo un ragazzino di Calvairate. Peccato che a pagarne il fio siamo sempre e solo noi, giustamente disperati con lui.

AMBRA 4

Chiunque ami il calcio non può aver apprezzato la storia, faccio un esempio, di uno come Cristiano Lucarelli, ai tempi bomber del Livorno che preferì restare a stipendio ridotto nella sua città piuttosto che andare in una delle BIG della Serie A, rimettendoci non solo un sacco di soldi, ma anche la possibilità di avere magari una vetrina internazionale. Ma lì era un livornese che giocava per la sua città, sapendo che quei soldi cui rinunciava gli sarebbero stati ripagati in affetto e stima imperitura. Diverso sarebbe stato se Lucarelli, bomber al Livorno, avesse deciso di lasciare la squadra della sua città per andare a non guadagnare un cazzo, che so?, in una qualsiasi squadra sfigata di provincia, magari addirittura nel Pisa. Ecco, Ambra che approda a X Factor l’anno prima della cancellazione del programma, con una emorragia di ascolti che dura da anni e che prosegue imperterrita e con un cast di, Dio mi perdoni, artisti in gara scarsa come mai si era visto prima, è Lucarelli che decide di andare a giocare alla Vis Pesaro l’anno in cui sta per retrocedere. Una scelta rovinosa, fatta senza senso.

PS

So che da X Factor potrebbe non sembrare, ma Ambra di musica ne capirebbe pure, è che qui sembra non riuscirle davvero niente per il verso giusto. A partire dal dire che Battisti con la cassa in quattro non si è mai sentito, cazzo.

SANGIOVANNI 4

Il vincitore della ventesima edizione di Amici è ospite del terzo live di X Factor, quando si dice calare le braghe di fronte al nemico. O più semplicemente ammettere che, a parte due o tre nomi, di superospiti plausibili usciti da X Factor non ne esistono in natura, un po’ come i chupacabras o gli yeti.

Per la cronaca, se ogni tanto azzeccasse gli accenti chiusi o aperti delle parole che canta non si offenderebbe nessuno, credo, parlo a nome di uno nato in centro Italia.

YUNGBLUD 6

A me, personalmente, questo misto tra poppettino, rockettino che gente come Yungblud porta in giro per il mondo fa piuttosto cagare. Ma rispetto a quel che passa il convento, va detto, sembra quasi di ascoltare i Requiem di Mozart in una Santo Stefano a stento illuminata dalla luce fioca delle candele. Anche la voce sembra quella di un Dio. Il tempo di realizzare che invece sono sul divano di casa mia, in ciabatte, il tempo di realizzare che God only knows è di Brian Wilson e non sua, invece sua è la canzone che fa subito dopo, e ecco che prontamente torna a farmi cagare, giusto un po’ meno del resto del programma.

DISCO CLUB PARADISO 0

Nel periodo in cui il mondo, almeno la parte giusta del mondo (intendendo con parte giusta del mondo la parte giusta del mondo che frequentavo io), muoveva il collo dinoccolando la testa al suono di I Wanna Be Adored o Fools Gold degli Stone Roses, c’era sempre chi invece provava a danzare tenendo le braccia incrociate dietro la schiena, come un umarelle, muovendosi ubriaco alla Shaun Ryder degli Happy Mondays, attenzione stiamo comunque parlando di giganti. Ecco, i Disco Club Paradiso sono i neuroni di Shaun Ryder dopo l’ennesima pasticca calata bevendoci su vodka e bevande energizzanti, qualcosa che vorrebbe far ballare e sorridere, ma appare goffo e sdentato, in una parola, fuori fuoco. Lo so, citare Stone Roses e Happy Mondyas parlando di questi scappati di casa che fanno Nek assai peggio dell’originale, e ho detto tutto, è come bestemmiare in chiesa, e me ne pento profondamente, loro andrebbero coperti di pece e piume e lasciati in pasto alla folla inferocita, non è che uno può doversi vedere X Factor per lavoro e pure accettare in silenzio questo scempio senza almeno provare a immaginare qualcosa di bello, capitemi.

JOELLE 3

Da anni combatto la mia personale battaglia perché anche l’estetica abbia un ruolo riconosciuto e stimato nel mondo del pop, senza false ipocrisie e pelosità varie. Detto questo, il mio discorso prevede che oltre all’estetica ci sia anche del talento, la ciccia sotto la pelle, invece Joelle, temo, è solo un bel sorriso e poco più. Troppo poco anche per X Factor.

OMINI 7

Sono giovanissimi. Sono bravi a fare quel mix di rock delle origini e di protopunk tutto chitarre e ritmica, stasera soprattutto la ritmica. Sono anche credibili, col look giusto e la faccia giusta. E tutte le settimane ci ripetono il medesimo motivo, bellissimo, ma sempre il medesimo. Certo, gli Artic Monkeys sono forse un filo più tirati, ma sempre in quel campo di gioco lì. Avessero fatto Nek, toh, mi avrebbero forse sorpreso, ma immagino lo avrebbero fatto esattamente così. Bravi. Ok. Bene. Però. Per me. Finisce qui.

LUCREZIA 3

Lucrezia torna nella sua comfort zone, che è poi la parola bandita da questa puntata, in quanto parola più utilizzata, fino all’usura, la puntata scorsa. Il risultato è il migliore dei live, per lei, ma il migliore dei live per lei è poca cosa, impresentabile fuori da quel contesto e soprattutto stucchevole come solo chi vorrebbe farci emozionare dentro un contenitore falso come X Factor. Ha fatto bene a togliere il cognome, anche io tenderei a non essere riconosciuto una volta finito questo supplizio. Aridatece Talea, anche io amo ripetermi.

DADÀ 8,5

La cosa brutta, quando qualcuno che stimi finisce in un contesto che ritieni poco esaltante, è che poi devi continuare a ripetere il tuo giudizio, provando settimana dopo settimana di non diventare tedioso, seppur il tedio ben si addica a X Factor. Il fatto è che Dadà è un’artista molto interessante, come è molto interessante il lavoro raffinato che sta facendo su un recupero in musica della lingua napoletana, stasera sprovvista della parte sperimentale sul fronte dell’elettronica, fatto che solo incidentalmente si riuscirebbe a capire nei tre minuti scarsi delle sue esibizioni in questo contenitore malandato. Il fatto che Fish, il suo produttore, se ne stia a collaborare con un altro giudice, e che nessuno, lì dentro, abbia la decenza di dire che in effetti il progetto Dadà è già avviato da tempo, senza la presenza del suo giudice e degli altri lì a lavorare, è qualcosa che mi mette a disagio, quasi quanto il far credere sempre al pubblico che ai giudici medesimi del futuro dei concorrenti freghi qualcosa, loro sono lì per risplendere di luce propria, non certo per accendere riflettori su altri (poco conta che quei riflettori non abbiano poi un pubblico di riferimento). Fa ridere che sia stata eliminata la sola che avrebbe avuto qualcosa di serio da far sentire, ma è X Factor, mica vogliamo prenderlo sul serio.

LINDA 4

Siamo sempre lì. Un cliché. Se al terzo live sei diventato un cliché, il brutto anatroccolo (non sto parlando di aspetto, sia chiaro) pronto a diventare un cigno, direi che c’è un problema. Se al terzo live hai già fatto vedere tutti i colori che hai nella tavolozza, direi che c’è un problema. Se al terzo live sei diventata insopportabile, direi che c’è un problema. C’è un problema, appunto. Detto questo, nonostante abbia cantato peggio delle altre volte la voce ci sarebbe pure, è il carisma che manca totalmente, e essere una che cerca la propria strada direi che non può essere sbandierato come un talento. Quanto a carisma, comunque, Sofia Tornabene o come diavolo si chiamava la tipa che ha vinto anni fa, sembra Lady Gaga che duetta con Cindy Lauper.

BEATRICE QUINTA 7

Non saprei come raccontare il fascino coatto e fluo che Beatrice Quinta scatena in ogni sua esibizione, e uso la parola fascino sapendo di aver buttato lì un concetto che con Beatrice Quinta, quando canta, poco o nulla ha a che vedere, ma dire che a suo modo è piacevole da ascoltare come è piacevole, a volte, ascoltare qualcosa che sappiamo essere pacchiano o trash sembrava brutto, non saprei come raccontare il fascino coatto e fluo che Beatrice Quinta scatena in ogni sua esibizione, dicevo, ma forse potrei dire, lei gioca parecchio con la sua fisicità, che in un mondo che finge di essere attratto da Valentina Nappi non per quello che fa ma per quello che dice lei è Malena, che quando dice qualsiasi cosa è in grado di rendere morbido anche un listello di carbonio. “Fai piano Rocco”, ecco, quella roba lì. A me, personalmente, fa parecchia paura, ma se l’X Factor è qualcosa che ha a che fare col carisma, lei dà circa cinquanta giri a Linda. 

TROPEA 4

Il fatto che ai Tropea sembri stia sul culo, sui culi, Ambra, confesso, mi fa abbastanza sorridere. Perché non poter contare sul supporto di chi dovrebbe in effetti supportarti è un ottimo punto di partenza per un romanzo di formazione. Solo che questo non è un romanzo di formazione, ma X Factor 20-22, sta cosa del 20-22 prima o poi dovrà richiedere un tributo di sangue, diciamolo a voce, alta, e avere un giudice che ti affibbia ogni settimana il brano sbagliato, alla fine, si paga, in termini di resa e anche in termini di noia. La cosa più interessante è la faccenda del 20-22, lo confesso.

I SANTI FRANCESI 4

Il fatto che i Santi Francesi, con anni di carriera alle spalle, stiano dentro la mia televisione a fare bene il loro mestiere dopo averlo già fatto in altri luoghi e in altri laghi, anche vincendo Musicultura, attesta solo che la discografia è davvero morta e sepolta, e che i Santi Francesi, spiace dirlo, saranno eleganti e bravi nel canto e negli arrangiamenti, ma hanno un senso del tempo davvero sbagliato, arrivano quando ormai i giochi sono fatti e a parte me e Lucia X Factor lo guardano giusto gli operai che stanno smontando le scenografie per far largo alla scenografia del prossimo show con cui Sky proverà a sopravvivere l’anno prossimo. Questa versione di Ti voglio, di Ornella Vanoni, faceva comunque veramente orrore.

MATTEO ORSI 2

Non dico che vorrei vedere Matteo rompere una bottiglia di Ichnusa sul palco e tagliarsi il petto strillando un inno dei Black Flag, come a suo tempo il cantante de La rivolta dell’odio, ma sentire tutte le settimane uno che prova a commuoverci, gli occhi lucidi, la voce stentata (non stentorea), ha francamente rotto le palle. Di motivi per essere tristi al mondo ce ne sono già abbastanza, senza bisogno che si accanisca. Tenco poi è davvero usurato su quel palco. E lui lo ha cantato come davvero da cazzo, come se non avesse ben chiaro in mente che le note delle linee melodiche si trovano lì per essere prese e tenute, non per un vezzo di chi quelle canzoni le ha scritte, Tenco, nello specifico. Ha fatto bene ancora una volta a piangere, come in tutte le puntate, anche se credo che forse è un aspetto su cui lavorerei un pochino, magari con l’ausilio di qualcuno che si occupi di emotività. O ricorrendo proprio all’En e allo Xanax portati poi allo scontro finale. Cagare ha fatto cagare tanto, lacrime o non lacrime. Roba da cospargersi di benzina e darsi fuoco, come il famoso meme che gira da anni in rete.

PAGELLE DI LUCIA

FRANCESCA MICHIELIN 3

Dovremmo fare un gioco alcolico, ogni volta che la Michielin dice qualcosa di discutibile, come vi coccolo, mi commuovo, ci può stare e così via, si beve, e si beve doppio quando cita il fatto che è stata anche lei una concorrente. Saremmo tutti ubriachi fradici dopo 5 minuti di visione.

FEDEZ 3

Fedez è il bullizzato del gruppo, attaccato da tutti, dai concorrenti arrabbiati per i suoi giudizi, dagli altri giudici Rkomi che critica i suoi concorrenti in gara e i suoi giudizi e Dargen che ogni puntata va avanti a smontarlo pezzettino per pezzettino. Non penso ci sia altro da dire perché questa situazione descrive tutto perfettamente già da sé. (E se posso dire la mia se lo merita)

DARGEN D’AMICO 8

Il voto è solamente per gli insulti a Fedez, ormai mi guardo X-Factor solo per assaporarmi questo dissing che almeno mi fa un po’ divertire. Detto questo i suoi giudizi sono quasi sempre errati, le scelte dei brani orrende, quindi direi che non è il suo. Tra l’altro tutti criticano la squadra di Ambra ma non è che la sua sia molto meglio, si salva solo Beatrice Quinta per un soffio.

RKOMI 6–

Almeno qualcuno in quel tavolo ha il coraggio di dare anche giudizi negativi e duri, a costo di prendersi gli insulti del pubblico dietro, che manco fossero i loro genitori. Togliendo questo la sua simpatia è pari a zero, la scelta dei brani è peggio di quella di Dargen, e ce ne vuole e la sua arroganza mi ricorda Manuel Agnelli, a cui davo sempre 2, però continua così, è un 6– di incoraggiamento, come direbbero i prof.

AMBRA 6

Ambra vogliamo vederti più cattiva, come quando hai criticato i Disco Club Paradiso, per altro dando voce ai pensieri di tutti quelli sani di mente. Detto questo trovo incredibile come abbia la squadra più scarsa ma che ancora resiste.

Il voto rimane perché nonostante la critichino tutti a me rimane simpatica.

DISCO CLUB PARADISO 2

Sono la prima a sperimentare nella mia arte, la fotografia, e penso sia un fondamento essenziale dell’arte lo sperimentare, l’uscire fuori dagli schemi, l’originalità. La performance che ho visto oggi non è stato niente di tutto ciò, nonostante quella fosse l’intenzione, ho visto solo un gran pasticcio, ma un pasticcio brutto, a me non son piaciuti minimamente. Se persino da Ambra sono riusciti a farsi criticare, che è dura, visto che apprezza tutti, a quanto dice.

Detto questo, Manu Chao avrei preferito non fosse scomodato.

JOELLE 4

Vedendo i retroscena devo dire che mi è stata davvero simpatica, mi è sembrata umile, genuina e si vede che si impegna molto in quello che fa, a stare sul palco, a ballare, a cantare, a provarci, e si vede che ha fatto molto lavoro, ed è una cosa che si può apprezzare. Peccato che per una volta mi trovo a concordare con Fedez, è stata divorata dal brano, e non solo, aggiungerei, che nonostante tutto lo sforzo e tutto il lavoro io non ci ho trovato nulla, non mi ha trasmesso nulla, non mi ha stupita e non mi ha impressionata, e potrà continuare a lavorarci su, ma non penso che questo cambierà.

OMINI 7.5

Loro mi piacciono molto, sicuramente tra i più bravi, se non i più bravi, lì dentro. Però mi trovo d’accordo con Ambra, anche a me piacerebbe ascoltare un brano ominizzato italiano, magari non felicità di Al Bano come ha detto lei, ma un brano italiano mi avrebbe fatto piacere ascoltarlo, giusto per farmi un’idea, ma questo non toglie nulla alla loro performance di oggi e alla loro bravura.

LUCREZIA 4

Quello che davvero non capisco di Lucrezia, oltre all’oscuro motivo del perché è un partecipante di questo programma, è il suo percorso. Qual è il nesso tra il brano della puntata scorsa e questo? Sinceramente non le sto dietro, quindi oltre a non piacermi vocalmente, non mi piace neppure questo muro che provo mentre l’ascolto, per me è no.

DADÀ  7

Per me è bravissima, non trovo sia sempre uguale, il cantare in napoletano non penso sia definibile come cantare sempre la stessa cosa. Pino Daniele pure cantava sempre in napoletano, ma non mi pare che nessuno glielo abbia mai

incriminato. Puoi non apprezzare, non comprendere la musica napoletana, ma questo non è equiparabile al fare sempre la stessa musica e non si può neppure definire non brava, visto che ha tra le migliori voci lì dentro, ha un personaggio chiaro e definito e sa stare sul palco, insomma è un’artista a tutto tondo. Vergognosa la sua eliminazione.

LINDA 4

Molto più bella l’originale, una canzone tra l’altro di un’espressività assurda che ascoltai per la prima volta guardando la serie tv Euphoria, da lì il primo periodo mi fissai e l’ascoltai interrottamente, sotto la doccia, andando a scuola, in camera. Per questo motivo avevo alte aspettative, che come al solito Linda non ha soddisfatto.

BEATRICE QUINTA 6.5

A parer mio scelta della canzone non ottima, si poteva fare di meglio, si poteva valorizzarla di più, ma d’altronde il suo giudice è lo stesso giudice dei Disco Club Paradiso, quindi direi che si spiega tutto benissimo. Detto questo, lei sul palco è una belva, mi piace, spavalda, a suo agio, bellissima voce, energica, sciolta e disinvolta, spero in gradi cose, più grandi di oggi.

TROPEA 5

A me non dispiacciono, non sono tra i miei preferiti, ne tra quelli che voterei o che ascolterei mai fuori da questo programma, ma non mi dispiacciono e penso non siano male. Hanno fatto esibizioni che ho preferito a questa, ma rispetto ad altri concorrenti non si meritavano il ballottaggio della scorsa puntata.

I SANTI FRANCESCI 6

L’esibizione è stata la peggiore che hanno fatto, nonostante sia contenta di averli sentiti cantare in italiano, ho trovato una performance poco adatta alla canzone, che non ha reso per niente e poco adatta a loro, buona, soprattutto a livello canoro, ma non ottima, non funzionale al 100%. Detto questo io loro li adoro, voto per loro, perché sono decisamente i più bravi lì dentro, quelli che funzionano di più e quelli che mi ascolterei anche fuori dal programma, di cui mi andrei a vedere un concerto volentieri.

MATTEO ORSI 3

Non so se preferisco i Disco Club Paradiso a lui, ma insomma quello è il livello. Non solo non capisco perché sia stato ancora in gara fino a oggi, ma non capisco neppure perché i giudici lo abbiano idolatrano e descritto come fosse il nuovo dio della musica. A me oggi è sembrato un chierichetto che cantava in chiesa e questo la dice lunga. Ma poi perché piangi sempre? Spiegacelo.

Piango io piuttosto, dopo che mi sono sentita la tua versione di Ex e Xanax, una delle mie canzoni preferite, c’era del blasfemo in quell’esibizione.