Le competenze necessarie per diventare educatori

Spunti che potrebbero tornare molto utili a coloro che intendono diventare educatori qui in Italia

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L’educatore è una figura chiave, per via della sua capacità relativa alla pianificazione e alla gestione degli interventi educativi nei confronti di soggetti che hanno sofferto (o soffrono) di svariate forme di disagio fisico e psicologico. Proprio per questo motivo, è di fondamentale importanza che il professionista abbia al proprio fianco una serie di competenze specifiche. Nella guida di oggi, dunque, scopriremo insieme quali sono queste capacità.

Il percorso di studi

Per diventare educatori serve affrontare un percorso di studi specifico, che per legge deve passare attraverso il conseguimento di una laurea. In realtà è possibile iniziare a prepararsi prima di iscriversi all’università. Si fa ad esempio riferimento ai corsi per assistente all’infanzia, che consentono comunque di lavorare, ad esempio, in asili nido, centri e scuole per l’infanzia privati, ma senza conseguire una laurea. Un assistente all’infanzia non può svolgere i compiti di un educatore, ma può comunque apprendere alcune nozioni base importanti per poter affrontare con maggiore consapevolezza il successivo percorso di laurea.

L’analisi del contesto

Un bravo educatore deve essere sempre in grado di analizzare il contesto, dunque la situazione in cui versa il bambino. Questa analisi approfondita deve tenere conto non solo degli aspetti fisici, ma anche di quelli relazionali, familiari, psicologici e sociali. In breve, è fondamentale avere un quadro completo della situazione, per poter intervenire nel modo più efficace possibile, come sempre per il bene del piccolo.

La capacità di ascolto

Si tratta di una competenza fondamentale per ogni educatore. La capacità di ascolto, infatti, permette di capire i bisogni del bambino, e di scoprire quali sono le migliori strategie educative da adottare per favorire la sua crescita e il suo sviluppo. Ovviamente, non si tratta solo di ascoltare, ma anche di saper interpretare ciò che il piccolo sta cercando di comunicare attraverso i suoi comportamenti.

La capacità di osservazione

La capacità di osservazione è un’altra competenza basilare. Grazie ad essa, infatti, è possibile capire come il bambino si evolve nel tempo, quali sono le difficoltà che incontra e quali sono le aree in cui eccelle. In secondo luogo, una spiccata capacità di osservazione permette anche di capire come intervenire al meglio per stimolare la crescita del piccolo, magari aggiustando in corsa le strategie programmate in precedenza. In sintesi, è una competenza necessaria per saper adattare il programma all’evoluzione del bimbo.

La pazienza e la calma

L’educatore deve sempre avere molta pazienza e calma, anche in situazioni di stress o di particolari difficoltà. Il tutto per un motivo ben preciso: è proprio in queste situazioni che i piccoli hanno bisogno di serenità e tranquillità, per poter capire cosa sta succedendo, dove stanno sbagliando e cosa gli viene chiesto di fare. La pazienza e la calma sono due doti indispensabili anche nei rapporti con i genitori dei bimbi, che tendono spesso ad innervosirsi, quando non riescono a vedere i risultati che vorrebbero.

In conclusione, la figura dell’educatore è fondamentale per la crescita e lo sviluppo dei bambini. Per questo motivo, è essenziale che il professionista abbia un insieme di competenze specifiche.

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