La dieta GAPS, in cosa consiste e a chi è rivolta

Partendo dalla teoria dei due cervelli, questo programma alimentare è una terapia naturale per alcune patologie del cervello


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La dieta GAPS è una “terapia naturale” ideata da Natasha Campbell-McBride, neurologa e nutrizionista, circa 30 anni fa. L’acronimo GAPS sta per “Gut and Psychology Syndrome” – “Sindrome Psico-Intestinale”. Alla base di questo regime alimentare c’è la teoria secondo cui tra cervello e intestino esiste una stretta relazione, per cui un cattivo funzionamento di uno di questi organi può causare problemi all’altro.

Michael D. Gershon, della Columbia University, fu il primo ad elaborare la teoria dei due cervelli, secondo cui l’intestino sarebbe costituito da centinaia di neuroni che regolano stress e ansia. Nel corso degli anni la scienza ha dimostrato che alcune patologie del cervello e autoimmuni sono causate dall’intestino permeabile. Questa condizione provoca una comunicazione tra l’organo e il flusso sanguigno, per cui sostanze tossiche, microrganismi e proteine parzialmente digeriti, entrando nel sangue, vanno ad intaccare alcune funzioni cerebrali.

La dieta GAPS, dunque, esclude gli alimenti che favoriscono la permeabilità dell’intestino, ovvero cereali, latticini pastorizzati, carboidrati raffinati e verdure amidacee. Questa dieta, secondo la sua ideatrice, contribuisce a migliorare la condizione di pazienti affetti da alcune patologie come autismo, dislessia, depressione, schizofrenia, disturbo bipolare, sindrome di Tourette e disturbo ossessivo-compulsivo. La complessità di questa dieta comporta che per seguirla è richiesta una costante supervisione di un medico specialistico.

Il programma alimentare GAPS prevede tre fasi principali:

  1. Fase di introduzione
  2. Fase di mantenimento
  3. Fase di reintroduzione

La prima parte del programma è la più dura, in quanto prevede l’eliminazione di tutti gli alimenti difficili da digerire o che creano problemi alla flora intestinale. Questa fase è divisa a sua volta in 6 passaggi:

  1. sono ammessi solo prodotti fermentati, verdure cotte in brodo di carne, grassi animali, camomilla, té alla menta e zenzero;
  2. vengono introdotti passati di verdura, burro chiarificato, tuorli d’uovo, carne e pesce;
  3. possono essere aggiunte uova strapazzate, avocado e verdure fermentate;
  4. si aggiungono carni cotte in forno, olio EVO a crudo e centrifugati di verdura;
  5. possono essere mangiate mele cotte e qualche frutto o verdura cruda;
  6. aggiunta di frutta cruda in maggior quantità.

La seconda fase, quella del mantenimento, consiste nel consumo per un periodo prolungato di carne, uova, pesce, verdure e alimenti fermentati, come yogurt e kefir.

Dopo massimo 18-24 mesi, periodo oltre cui non può durare la dieta GAPS, il percorso termina con il reinserimento graduale di tutti gli alimenti.

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