Due anni fa la morte di Gigi Proietti, che ci ha lasciati con un’ultima battuta

Gigi Proietti ci lasciava il 2 novembre 2020. Ecco perché si parla dell'ultima battuta dell'attore

morte di gigi proietti

INTERAZIONI: 4

La morte di Gigi Proietti è stato un ultimo, geniale, colpo di teatro dell’attore romano. In nessun momento della sua vita mancò d’ironia, e in quel triste 2 novembre 2020 ha regalato a tutti la sua ultima battuta. Certamente una coincidenza, ma se il teatro e l’arte sono quel momento in cui l’immaginazione diventa realtà è giusto, oggi, figurare il grande assente impegnato a lasciare questa Terra con un ultimo slancio prima dell’eternità.

Un’eternità che aveva già conquistato in vita, dalle mandrakate con Enrico Montesano in Febbre Da Cavallo a quell’irresistibile versione di Ne Me Quitte Pas di Jacques Brel trasformata in Nun Me Rompe Er Ca’, in cui l’attore si prendeva gioco del chansonnier francese con rispetto e genialità. La sua forza era nella voce, nella romanità ma soprattutto nella straordinaria capacità comunicativa delle sue espressioni facciali.

Nato a Roma il 2 novembre 1940 e morto nella sua stessa città 80 anni dopo, Proietti sarà sempre uno dei volti più caratteristici della Città Eterna, la stessa che durante il lockdown omaggiò durante un’intervista. “Roma non è spenta, Roma riposa, disse l’attore proponendo una visione più poetica della pandemia.

Una città che Proietti ha amato quanto la sua stessa vita e la sua stessa arte. Ricoverato dal 17 ottobre 2020 nella clinica Santa Margherita per l’aggravarsi della sua cardiopatia, Gigi Proietti muore alcune settimane dopo, e con lui un pezzo importante del teatro. 2 novembre, 2/11, ed ecco la battuta finale.

Se rispettiamo la trascrizione numerica della data della morte di Gigi Proietti, il simbolo “/” diventa una divisione tra 2 e 11. Se dividiamo 2 per 11 otteniamo 0,181818181818. Quel “diciotto” che Proietti ripete costantemente in una delle sue barzellette, da quando esce di casa a quando sale sul bus. Qualcuno, incuriosito, gli chiede: “Scusi, ma perché dice sempre 18?”.

Gigi Proietti risponde ad alta voce: “Eccone n’artro che nun si fa li ca**i sua! Diciannove, diciannove, diciannove”. Questa è l’ultima battuta di Gigi Proietti. Sicuramente una coincidenza, ma certamente un dettaglio che ci alleggerisce dal dolore della sua assenza.

Continua a leggere su optimagazine.com