Corsage – Il Corsetto dell’Imperatrice, Vicky Krieps in un triste e autodistruttivo ritratto di Sissi (recensione)

Da Cannes a Roma arriva Corsage - Il Corsetto dell'Imperatrice, un biopic triste e amaro della principessa Sissi con Vicky Krieps: la recensione del film.

Corsage Il Corsetto dell'Imperatrice

Credits photo: @Film AG, Samsa Film, Komplizen Film, Kazak Productions, ORF Film/Fernseh-Abkommen, ZDF, Arte France Cinéma


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Da Cannes arriva anche alla Festa del Cinema di Roma Corsage – Il Corsetto dell’Imperatrice, che racconta un anno nella vita della Principessa Sissi, ovvero Elisabetta D’Austria.

La voce fuori campo della sua interprete, Vicky Krieps (premiata a Cannes), esprime le paure e le angosce di una donna che, giunta alla soglia dei 40 anni, si sente scolorita “come una nuvola”.

Nel dicembre 1877, Sissi festeggia il suo compleanno circondata dagli affetti più cari, ma è insoddisfatta della sua vita: ogni giorno compie dei movimenti meccanici, e non perde mai di vista il suo peso. Lotta per restare e apparire bella, come ne fosse ossessionata. Cerca costantemente qualcuno che l’apprezzi per ciò che è realmente; vuole essere guardata e sentirsi apprezzata, come fa il giovane cavallerizzo Bay Middleton (Colin Morgan), il quale inizialmente sembra darle ciò che suo marito, l’Imperatore Francesco Giuseppe D’Austria (Florian Teichtmeister) dà invece per scontato.

Ogni giorno Sissi fa uno sforzo incredibile per accettarsi, e sembra quasi sfogare la sua frustrazione in quel corsetto, che ogni giorno fa stringere sempre più stretto. Prigioniera di una mondanità di cui è stanca, così come si sente schiava di quell’indumento addosso, segno di bellezza perfetta.

Seppur elegante nella sua resa grafica, dettata da una narrazione lenta e inesorabile, Corsage – Il Corsetto dell’Imperatrice non aggiunge nulla di nuovo al genere del biopic. Niente di ciò che si è già visto in Spencer di Pablo Larrain: anche lì, Diana era ritratta come principessa triste e autodistruttiva, quasi al limite della pazzia. In Corsage, la regista Marie Kreutzer si limita ad attualizzarla, rendendola ribelle.

Sissi è una donna che non riesce più a capire qual è il ruolo all’interno di una monarchia complessa: è una moglie, una madre, un’Imperatrice? O altro? Comincia quindi a trascurarsi: fugge di tanto in tanto da Vienna per vedere l’amato cugino Ludwig, nell’unico posto in cui si sente libera; scappa dagli impegni di corte, e intanto si fa stringere il corpetto con rabbia, aspettando di trovare una libertà, che forse non arriverà mai.

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