Serie A. Tutte le partite alle 15.00 della domenica. La migliore soluzione possibile per risparmiare energia elettrica

Ritorno al passato per il calcio. Meno spese per i club, biglietti più economici per i tifosi, il brivido perduto delle gare concomitanti

in campo alle 15.00 per risparmiare energia

Stadi aperti di giorno per risparmiare energia elettrica


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Anche il mondo del calcio sta preparandosi al razionamento dell’energia elettrica. L’escalation dei prezzi dell’energia elettrica costringe le famiglie, le imprese, gli enti pubblici, le organizzazioni civili e ludiche a trovare delle soluzioni per abbassare i consumi ed il conseguente conto energetico. E’ stata la Lega Pro la prima a muoversi per una decisa svolta nell’organizzazione del calendario per risparmiare energia elettrica (leggi di più) .

L’idea della Lega Pro è quella di disputare tutte le gare di giorno per evitare di accendere i potentissimi impianti di illuminazione degli stadi che consumano tantissima energia con bollette sempre più spropositate. Per la serie maggiori si pensa invece a stabilire un tetto massimo di quattro ore per l’accensione degli stadi allo scopo di ridurre il consumo di energia in occasione di match notturni.

Al momento non sono state prese decisioni, né emanati regolamenti. Le gare continuano a disputarsi negli orari fissati prima che esplodesse la crisi dell’energia elettrica. Ma presto anche il calcio potrebbe esser costretto a prendere drastiche ed irrimandabili decisioni. Il dibattito è in corso, e nel ventaglio delle opinioni una riscuote il consenso di tantissimi tifosi.

Per ovviare alla crisi dell’energia elettrica, la Serie A potrebbe decidere di tornare all’antico. Il fischio d’inizio di tutte le gare di serie A potrebbe sibilare alle 15.00 (14.30 in pieno inverno) di ogni domenica. La serie A ritroverebbe, per risparmiare energia elettrica, il rito della della domenica italiana per antonomasia prima che le pay tv stravolgessero completamente il calendario.

In un paese dove tutto marcia in ritardo, ai tempi d’oro il calcio era l’unico a rispettare l’orario in punto: alle ore 15.00 tutti in campo senza eccezioni di sorta. Era un calcio popolare, fatto di radioline, Novantesimo Minuto, caffè Borghetti . Adesso invece si gioca tutta la settimana ad ogni giorno del giorno e della notte. Uno spezzatino che per molti comincia a diventare indigesto e potrebbe esser spazzato via dalla crisi dell’energia elettrica.

A volte da una crisi può nascere un fecondo rinnovamento all’insegna del ritorno al passato. E se serve a risparmiare l’energia elettrica abbassando il costo delle bollette e dei biglietti d’ingresso tanto meglio per tutti.

Questa svolta, che di certo i tifosi da stadio gradirebbero oltremodo, è molto fantasiosa. Difficile che si possa tornare a giocare tutti alle 15.00 della domenica. Ma già ridurre le partite in notturna, un anticipo al sabato sera ed un posticipo la domenica sera, potrebbe esser una soluzione interessante. Un buon punto di mediazione tra gli interessi dei tifosi e dei network televisivi che detengono i diritti del calcio.

Difficile certo, ma sognare è lecito prima di finire a lume di candela.

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