Si è tenuto a Kinshasa, in Congo, il PreCop27, l’incontro che prepara il Cop27, la Conferenza annuale dell’Onu sul Clima, che si svolgerà dal 6 al 18 novembre a Sharm el-Sheikh, in Egitto.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, nel suo intervento, ha lanciato un nuovo allarme sull’emergenza climatica. In particolare ha affermato che “le emissioni di gas serra sono a un livello mai visto e stanno crescendo”. Ha poi aggiunto che questo problema ora è messo in secondo piano dalla guerra in Ucraina “mentre il nostro pianeta sta bruciando”.
Il numero uno delle Nazioni Unite vuole tenere alta l’attenzione sulla questione aveva già elencato nei giorni scorsi una serie di eventi che confermano l’urgenza di un cambio di rotta: l’estate più calda degli ultimi 500 anni in Europa, le alluvioni che stanno distruggendo il Pakistan, il black-out a Cuba e l’uragano Ian negli Stati Uniti.
La Cop27 ha l’obiettivo ad assicurare azioni concrete su perdite e danni. Il Pianeta, secondo Guterres “ha bisogno di chiarezza dai paesi sviluppati su dove quest’anno consegneranno i loro 100 miliardi di dollari all’anno che hanno promesso per sostenere l’azione climatica nei paesi in via di sviluppo”. A Kinshasa ha ribadito che esige “la prova di come raddoppieranno la finanza per l’adattamento ad almeno 40 miliardi di dollari al 2025, come convenuto a Glasgow”.
Le misure sul clima prese dai Governi non sono sufficienti a garantire un cambio di rotta. Per la vice segretaria generale dell’Onu Amina Mohammed “tutti gli indicatori climatici puntano nella direzione sbagliata”. L’auspici è che si acceleri nella direzione delle rinnovabili, accelerando la transizione anche nei paesi in via di sviluppo.