C’è vita sugli altri Pianeti? Una domanda a cui potremmo presto trovare una risposta, tra l’altro affermativa. Il rover Perseverance della NASA, atterrato su Marte nel febbraio 2021 per raccogliere campioni di roccia ed altre sostanze dalla superficie marziana, ha individuato nel cratere Jezero quelle che potrebbero essere tracce di molecole organiche. Già qualche mese fa sembrava aver trovato altre tracce, ma questa volta la concentrazione è molto più elevata, tanto che Thomas Zurbuchen amministratore per la Scienza della Nasa, ha fatto sapere che il rover si trova proprio nel posto giusto.
Il professor Ken Farley, uno dei responsabili della missione MARS2020 presso il California Institute of Technology (CALTECH) di Pasadena, ha affermato di aver rinvenuto un’arenaria che trasporta grani e frammenti di roccia creati lontano dal cratere Jezero e un’argilla che comprende composti organici. Questa roccia, lunga circa un metro e soprannominata “Wildcat Ridge”, si sarebbe originata miliardi di anni fa in seguito all’evaporazione dell’antico lago di acqua salata da cui sarebbero scaturiti depositi di fango e sabbia. Qui, si legge, c’erano condizioni compatibili con la vita.
In un tempo lontano quindi, la sabbia ed il fango presenti nel campione sarebbero stati depositati in circostanze in cui la vita avrebbe potuto potenzialmente avere luogo. Tra l’altro, è molto significativo che questi campioni di materia organica siano stati ritrovati dentro una roccia sedimentaria, esattamente come succede sulla Terra con i fossili. C’è, però, la possibilità che le molecole, che comprendono carbonio, idrogeno e ossigeno, sebbene organiche ed alla base dei mattoni della vita, non ne implichino la presenza. In ogni caso, per saperne di più bisognerà attendere il 2033, quando i campioni raccolti torneranno sul nostro Pianeta in modo da poterli studiare in maniera più approfondita e minuziosa.