Fedez contro Giorgia Meloni dopo l’archiviazione per Tu Come Li Chiami: la provocazione sui social

Fedez risponde a coloro che si sono indignati per l'archiviazione del suo brano Tu Come Li Chiami?, e lancia una provocazione su Giorgia Meloni

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Giorgia Meloni: ph Wikimedia


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Non è certo la prima volta che sentiamo un’invettiva di Fedez contro Giorgia Meloni e, più in generale, contro il centrodestra. In un video pubblicato nelle storie Instagram il rapper e imprenditore milanese ha rotto il silenzio dopo la richiesta di archiviazione per la sua canzone Tu Come Li Chiami?.

La richiesta di archiviazione

La settimana scorsa la Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione a seguito della denuncia dell’associazione Pro Territorio E Cittadini Onlus. L’associazione contestava il testo del brano Tu Come Li Chiami? pubblicato da Fedez nel suo primo mixtape BCPT per la frase: “Carabinieri e militari, io li chiamo inf*mi / Tutti quei figli di cani / Tu come li chiami”.

Sulla vicenda è intervenuta anche Rita Dalla Chiesa, che ha compreso che quelle parole potrebbero essere legate a una fase particolare della vita del rapper che, comunque, dovrebbe chiedere scusa anche se sono passati anni.

Nelle ultime ore Federico Lucia ha pubblicato delle storie Instagram nelle quali, da un lato, si scaglia contro la stampa per il modo in cui hanno titolato la notizia; dall’altro, quindi, risponde a chi si è indignato per la richiesta della Procura. In ultima battuta lancia una provocazione contro Giorgia Meloni.

La battuta di Fedez contro Giorgia Meloni

In piena campagna elettorale, lo scontro tra politici e artisti si infiamma. Recentemente anche Giorgia, Elodie e Levante hanno detto la loro contro la leader di Fratelli D’Italia, e un pensiero di Fedez mancava nella lista.

Il rapper di Rozzano ha dunque raccolto le impressioni dell’ultima settimana e ha detto la sua:

“Sono inca**ati neri perché è stata chiesta l’assoluzione, la conseguenza di questo sono i titoloni dei giornali dove la semplificazione fa da padrona in cui sono tutti indignati, specialmente i ‘patrioti’ italiani. Ovviamente le cose sono più complesse di così”.

Quindi:

“La canzone l’ho scritta quando avevo 18 anni e oggi ne ho 33, ora dico il tempismo di questa associazione di ex carabinieri con 15 anni di ritardo. E questa è una delle motivazioni per cui è stata chiesta la mia assoluzione. Canzone che oggi non rispecchia il mio pensiero, ma se dovessero mai condannarmi sarebbe un guaio perché tutti i pubblici uffici sarebbero intasati dai tutti i testi dei rapper che nel bene o nel male”.

Infine:

“Non biasimo chi si indigna, trovo un po’ inutili i procedimenti giudiziari volti a finire nel nulla e solo a creare indignazione a chi ha la bandierina italiana nel profilo di Twitter anche perché… abbassate le aspettative, ragazzi! Viviamo in Italia e chi ricoprirà alte cariche di governo nel futuro brevissimo potrebbe essere Giorgia Meloni che a 18 anni non diceva cose più intelligenti no? Nelle trincee del Movimento Sociale Italiano diceva che Mussolini ha fatto anche cose buone. Se potete accettare senza indignazione le sue dichiarazioni potrete accettare anche che io a 18 anni sparavo stron*ate. E io non ricoprirò nessun ruolo istituzionale in questo Paese, per fortuna per voi”.

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